Su Allegri: “Sicuramente mi piacerebbe parlarci, sarebbe molto bello perché anche a me umanamente, anche professionalmente, mi piace molto confrontarmi con anche atleti o allenatori, coach che sono in altri ambiti, perché io penso che lo sport abbia comunque un filo comune nell’ideologia, nella metodologia dell’allenamento, ovviamente poi con gesti diversi. Però mi piacerebbe parlarci perché mi piace molto quando lo sento parlare come vuole impostare le settimane di lavoro, come se spezzettasse un percorso in tanti piccoli step, che è una cosa che ho avuto anch’io allenatori che l’hanno fatto, quindi mi piace anche cercare di esplorare le analogie di pensiero in sport diversi“.
La sua top 11 del Diavolo: “Il modulo è 4-3-1-2, solo perché ho un’idea ben precisa per il trequartista, quell’uno che sta dietro i due. In porta io metterei Dida perché è veramente forte, a destra Cafu, io Maldini l’ho visto come centrale quindi lo metto centrale insieme a Nesta, Serginho a sinistra. Centrocampo a tre, quindi Pirlo, Seedorf, che è il mio calciatore preferito di quando ero piccolino, e ci metto Modric di adesso perché è impressionante anche visto dal vivo. Il trequartista sicuramente Kakà e nelle due punte Shevchenko e Ibrahimović“.
L’applauso per loro di San Siro: “Sì, fa un certo effetto perché noi non siamo abituati, noi eravamo in palazzetti al Mondiale, il massimo che abbiamo giocato c’erano 15.000 persone. Quando vai allo stadio sono 70.000 persone e dalla tv non ti rendi conto, ma diciamo che c’era una bolgia ed è stata un’emozione unica perché non so quante volte ci capiterà una cosa così“.
Chi vede bene su un campo da pallavolo: “Su un campo da pallavolo vedo bene Pavlovic. Forte fisicamente, bello tosto, gli farei fare il centrale perché secondo me potrebbe fare bene. Lo aspetto sul campo da pallavolo“.
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