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Sbertoli confessa: “Pallavolo la mia strada, ma il tifo per il Milan è rimasto. Scudetto? Dico..”

Sbertoli confessa: “Pallavolo la mia strada, ma il tifo per il Milan è rimasto. Scudetto? Dico..” - immagine 1
Riccardo Sbertoli, pallavolista del Trentino Volley e campione del mondo con la Nazionale, ha rilasciato alcune parole sul Milan: scudetto, stadio e tanto altro...
Alessia Scataglini
Alessia Scataglini

Riccardo Sbertoli, pallavolista del Trentino Volley e campione del mondo con la Nazionale, è stato intervistato dai microfoni Radio TV Serie A per parlare della sua pallavolo e del Milan, squadra per cui tifa fin da piccolo. Sbertoli ha parlato di diverse tematiche rossonere: dallo stadio allo scudetto passando anche per la sua top 11 del Milan. Alla fine della lunga intervista, il pallavolista italiano ha riferito anche chi vedrebbe bene su un campo da pallavolo, sorprendendo tutti per la sua risposta. Ecco, di seguito, le sue parole:

Milan, le parole di Sbertoli

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L’importanza del calcio nella sua vita:Sempre stato molto appassionato di calcio e pallavolo. La pallavolo ovviamente è stata poi la mia strada, però la fede calcistica da milanese per il Milan è rimasta. Penso che il calcio per un ragazzino molto giovane sia fondamentale per la coordinazione, per anche la capacità di assorbire gli urti. Essendo uno sport di contatto, a differenza della pallavolo, ti insegna un po’ a gestire il tuo corpo anche in relazione agli altri. Dal punto di vista motorio mi ha aiutato anche a formarmi già nei primi anni di sport“.


Il consiglio del padre:Anche se non avevo molti dubbi, lui sicuramente mi ha sempre molto più indirizzato verso la pallavolo. Io lo prendo in giro perché lui è interista e mi voleva una scuola calcio Milan, quindi gli dico che lui mi ha indirizzato perché non voleva vedermi a giocare per il Milan. Però la realtà è che lui aveva capito molto prima di me, essendo stato un giocatore, quali potessero essere le mie potenzialità nella pallavolo“.

La probabilità dello scudetto per il Milan:Io non sono né scaramantico né voglio tirarla a nessuno, però mi piace molto come gioca il Milan quest’anno. Mi piace molto l’allenatore, penso che abbia un’ottima dialettica, nello sport è molto importante. E comunque la tristezza di non giocare in Europa dà comunque, dall’altra faccia della medaglia, la possibilità di poter allenarsi costantemente e anche avere i giocatori più a disposizione per meno partite, quindi è buono“.

Su Allegri:Sicuramente mi piacerebbe parlarci, sarebbe molto bello perché anche a me umanamente, anche professionalmente, mi piace molto confrontarmi con anche atleti o allenatori, coach che sono in altri ambiti, perché io penso che lo sport abbia comunque un filo comune nell’ideologia, nella metodologia dell’allenamento, ovviamente poi con gesti diversi. Però mi piacerebbe parlarci perché mi piace molto quando lo sento parlare come vuole impostare le settimane di lavoro, come se spezzettasse un percorso in tanti piccoli step, che è una cosa che ho avuto anch’io allenatori che l’hanno fatto, quindi mi piace anche cercare di esplorare le analogie di pensiero in sport diversi“.

La sua top 11 del Diavolo:Il modulo è 4-3-1-2, solo perché ho un’idea ben precisa per il trequartista, quell’uno che sta dietro i due. In porta io metterei Dida perché è veramente forte, a destra Cafu, io Maldini l’ho visto come centrale quindi lo metto centrale insieme a Nesta, Serginho a sinistra. Centrocampo a tre, quindi Pirlo, Seedorf, che è il mio calciatore preferito di quando ero piccolino, e ci metto Modric di adesso perché è impressionante anche visto dal vivo. Il trequartista sicuramente Kakà e nelle due punte Shevchenko e Ibrahimović“.

L’applauso per loro di San Siro:Sì, fa un certo effetto perché noi non siamo abituati, noi eravamo in palazzetti al Mondiale, il massimo che abbiamo giocato c’erano 15.000 persone. Quando vai allo stadio sono 70.000 persone e dalla tv non ti rendi conto, ma diciamo che c’era una bolgia ed è stata un’emozione unica perché non so quante volte ci capiterà una cosa così“.

Chi vede bene su un campo da pallavolo:Su un campo da pallavolo vedo bene Pavlovic. Forte fisicamente, bello tosto, gli farei fare il centrale perché secondo me potrebbe fare bene. Lo aspetto sul campo da pallavolo“.