L'oriundo italo-brasiliano, che in carriera, in Serie A, ha indossato anche le maglie di Napoli (1965-1972) e Juventus (1972-1976), ha continuato parlando di Allegri come segreto della rinascita del Milan. «Assolutamente sì. Alla fine la rosa milanista è praticamente la stessa dell’anno scorso, quasi nessuno dei nuovi acquisti sta giocando. Ergo il valore aggiunto è Max. A centrocampo hanno preso Luka Modrić, che è straordinario ma hanno perso un campione come Tijjani Reijnders. Senza dimenticare che la società ha venduto anche un altro big come Theo Hernández, che a sinistra faceva la differenza. Dietro poi sono e giocano gli stessi dell’anno scorso: come mai Fikayo Tomori, Matteo Gabbia e Strahinja Pavlović l’anno scorso prendevano sempre 1-2 gol a partita e adesso no?».
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Ecco la spiegazione di Altafini: «È semplice: Allegri è stato bravissimo nell’inculcare loro una grande organizzazione in fase difensiva e i risultati si vedono. Ora però la società lo deve supportare, rinforzando la rosa». Insomma, cosa manca al Diavolo per diventare la candidata numero alla conquista dello Scudetto 2026? «Un Altafini (ride, n.d.r.). O anche un Marco van Basten non sarebbe male. A questo Milan serve un attaccante: uno di quelli che la butta sempre dentro. Bastava uno come Jamie Vardy ...».
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