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Giovanni Galli: “Ibrahimovic? Lo consigliai alla Fiorentina. Su Donnarumma…”

Giovanni Galli (credits: GETTY Images)

MILAN NEWS - Intervenuto sul canale You Tube "Milan Hello" di Andrea Longoni, l'ex portiere del Milan Giovanni Galli ha parlato anche del presente rossonero

Renato Panno

MILAN NEWS - Intervenuto sul canale You Tube "Milan Hello" di Andrea Longoni, l'ex portiere del Milan Giovanni Galli ha parlato anche del presente rossonero. Di seguito le sue dichiarazioni.

Su Pioli: "L'ho conosciuto personalmente, ho avuto questa fortuna quando era a Firenze. Abitava sul mio pianerottolo, è stato anche mio ospite nelle mie manifestazioni con la mia fondazione. E' un uomo straordinario che sa relazionarsi coi suoi giocatori. Riesce ad entrare nel cuore, nell'anima e nella testa della squadra. Poi non è un integralista, cerca di utilizzare le risorse a disposizione e tirarne fuori il meglio. In una fase di ricostruzione credo possa essere la persona giusta proprio per questi aspetti".

Su Giampaolo: "E' un allenatore bravo, ma ha insistito molto su Suso trequartista. Bisogna essere psicologo dentro uno spogliatoio dove ci sono equilibri importanti soprattutto in un club come il Milan".

Su Ibrahimovic: "Si parla del suo ritorno in Italia da anni, era ancora in America. Lo consigliai anche alla Fiorentina. Poi è tornato al Milan e ha confermato di essere ancora il grande giocatore qual è. Come personalità, se viene coinvolto, può darti tantissimo. Certo, a 38 anni potrebbe essere un problema, ma mi sembra stia molto bene e nelle partite che ha fatto si è sempre fatto trovare pronto. Poi ha la mentalità che alza l'asticella di tutto lo spogliatoio, questo è un passaggio importante".

Su Donnarumma: "E' un ragazzo che ha dimostrato in questi anni di avere grande personalità oltre al talento. Aver giocato a San Siro a quell'età non è da tutti, a maggior ragione con momenti anche difficili. E' cresciuto molto, gli è servito cambiare tipologia di allenamento e di approccio e si è visto anche un cambiamento tecnico. Non dimentichiamoci che ha 20 anni, non possiamo pensare oggo che non debba più sbagliare, commetteremmo un errore grossolano. Ha più di 200 partite in Serie A ed è destinato a crescere e a consolidarsi ulteriormente. A 25 anni potremmo avere un portiere tra i più forti del Mondo. Oggi non me la sento di dire che è il più forte. Ma ha tutto per diventarlo".

Sul futuro di Donnarumma: "Lui ha dato dimostrazione del suo amore per il Milan. A volte ci si scontra con Raiola, è successo anche a me nel periodo dell'ultimo rinnovo perchè mi è dispiaciuto che a pagare le conseguenze sia stato poi il ragazzo di quello che è il lavoro del procuratore. Il lavoro del procuratore deve essere sotto traccia, perchè poi lui va nel suo ufficio, ma il giocatore in campo. Ho ancora negli occhi la sua porta piena di soldi finti, non è giusto che un ragazzo debba subire queste conseguenze. Il consiglio che dò io: dovete scontrarvi società e procuratore per il rinnovo? Fatelo dentro 4 mura, non mettete il peso sulle spalle del ragazzo che all'epoca fece poi un campionato disastroso perchè non c'era più con la testa. Se fossi un dirigente farei di tutto per tenere un portiere per i prossimi 15 anni, ma se tutte le settimane devo litigare o leggere sul giornale Real Madrid o PSG... O si chiarisce subito, o mi porti 100 milioni e vai dove vuoi".

Su Maldini e Boban: "La squadra di quest'anno è frutto di quattro idee di calcio diverse, con giocatori di Galliani, con giocatori di Mirabelli, giocatori di Leonardo e poi Boban e Maldini. Difficile adattarli in poco tempo, il Milan ha sofferto questo. Zvone e Paolo hanno a cuore il club. Nel calcio sbagliano tutti, ma un conto è farlo per incompetenza, un conto per amore. Se Boban e Maldini hanno sbagliato lo hanno fatto per amore, non per incompetenza. Paolo ha titolo per poter stare in questo Milan".

Su Rangnick: "In Italia pensiamo sempre che fuori ci sia un cervello migliore del nostro, poi quando arrivano qui rimbalzano tutti. Allenatori e ds che arrivano con idee dall'estero. Non ho niente contro Rangnick e le strategie, ma l'identità di un club deve essere radicata in Italia. Noi siamo italiani e un club deve essere italiano. Noi sappiamo cosa vuol dire andare a giocare a Torino, Verona, Roma o Cagliari. Uno che arriva dalla Germania è come se lo porti in ferie a destra e sinistra. Noi siamo all'avanguardia, gli altri sono più organizzati. Ma il talento, a noi, non lo insegna nessuno".

Su Tonali: "Mi piace molto. Ha personalità, capacità di lettura. Quando l'ho visto dal vivo questo ragazzino ha una personalità, una capacità di decidere e una giocata che per lui San Siro è un parco giochi, non sente la pressione... Farà una grande carriera".

Su Van Basten contro Sacchi: "Non ho gli stessi ricordi. Non mi è piaciuta la sua uscita, non la condivido e mi dispiace perchè con Arrigo non ho mai sentito una parola fuori luogo nei confronti di Van Basten. Se c'è un rancore va messo da parte, avrei avuto più diritto io di avercela con Arrigo che non mi faceva giocare in campionato l'ultimo anno. Sacchi è stato un grande allenatore, sono state parole fuori luogo e inaccettabili. Io e Marco ci sentiamo spesso, la prossima volta glielo chiederò".

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