Sul passaggio dall'Inter al Milan:"È stata la società a mandarmi via. Nell’Inter c’erano Ronaldo, Zamorano, Recoba più Moriero e Djorkaeff. Io sarei rimasto, non è stato possibile. Mi volevano il Milan e il Lecce. Sono andato al Milan ed è scoppiato un casino. I tifosi mi consideravano un traditore".
Sugli insulti degli amici: "Sì, purtroppo. Amici, non tifosi, gente con cui fino alla sera prima andavo fuori a cena. Persone che credevo vicine e che invece mi hanno pesantemente offeso, solo per aver cambiato maglia. Giorni molto tristi. Mi chiamavano al telefono, mi insultavano e riattaccavano. Nonostante questo, nonostante il male subìto non ho mai pensato “chi me l’ha fatto fare?”. In nerazzurro avevo un sogno e quel sogno mi era stato rubato. Il Milan mi ha dato l’opportunità di tornare a inseguirlo. Io ho solo accettato".
Sul derby di Coppa Italia:"Dopo 23 giorni, una delle serate più difficili della mia vita. Gioco titolare, vinciamo 5-0 e faccio gol, il secondo. Savicevic semina il panico sulla fascia, Sartor nel tentativo di fermarlo mi passa la palla, un assist. Metto dentro di piatto, in diagonale. I tifosi del Milan si mettono a cantare: risegna semper lui".
Su derby di domani:"In tv o a San Siro, abito lì vicino. E sarà, come sempre, emozionante. Io lo vivo come quando giocavo, intensamente. E seguirò con ansia e attenzione i miei colleghi attaccanti".
Sui giocatori preferiti:"No. Interesse e ammirazione per Lautaro e Leao. Fanno la differenza e divertono".
Sugli attaccanti del Milan: "Gimenez e Nkunku? Si sbloccheranno. Conosco bene quel mestiere. Basta un gol in deviazione, il tiro di un centrocampista che ti sbatte addosso, la metti dentro e poi riprendi".
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Sul centrocampo:"Bravissimi tutti. Faccio solo due nomi: Barella e Modric. Meravigliosi".
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