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PIANETAMILAN news milan interviste Cessione San Siro, Marotta: “La firma del rogito, un contenitore di emozioni. Sull’indagine della Procura …”

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Cessione San Siro, Marotta: “La firma del rogito, un contenitore di emozioni. Sull’indagine della Procura …”

Cessione San Siro, Marotta: 'Questa firma è un primo passo, ma non...'
Giuseppe Marotta, presidente dell'Inter, ha parlato della storica cessione di San Siro dal Comune di Milano a Milan e e al club nerazzurro e dell'indagine avviata dalla Procura di Milano: ecco le sue dichiarazioni
Redazione PM

Questa settimana si è tenuto lo storico rogito notarile che ha portato alla cessione da parte del Comune di Milano di San Siro e delle aree circostanti a Milane Inter. Si tratta di un atto storico alquanto fondamentale in vista della costruzione del nuovo impianto da 71.500 posti entro il 2032, anno in cui si terranno in Italia gli Europei di calcio. I lavori inizieranno nel 2027, mentre il Meazza sarà quasi interamente demolito, entro il 2031. Immediatamente però la procura di Milano ha aperto un'indagine per turbativa d'asta.

Cessione San Siro a Milan e Inter, le parole di Marotta sull'indagine

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Su questa vicenda si è espresso Giuseppe Marotta, presidente dell'Inter. Ecco le sue parole rilasciate a margine del Football Business Forum organizzato dalla Bocconi e riportate da Tuttomercatoweb.com.


Sull'accordo: "Lunedì è stato siglato un accordo storico per la Milano sportiva, ma anche per l’Italia. La firma del rogito per l’acquisizione di una struttura iconica come San Siro, che rappresenta la storia del calcio, è un contenitore di emozioni che va rispettata ma la modernità e le esigenza del calcio richiedeva che questa struttura dovesse essere cambiata. Da qui l’esigenza di pensare a una struttura moderna".

Sull'indagine:"Questa firma è un primo passo, ma non la prima pietra. Il rogito è stato firmato alle 12 e un’ora dopo la Procura di Milano aveva aperto un fascicolo. Questa è l’Italia. Ci è voluta la perseveranza dell’amministrazione comunale e del sindaco Sala, della nostra proprietà e della dottoressa Ralph, da parte del Milan con il presidente Scaroni e spero che questo primo passo ci porti a uno stadio nuovo entro cinque anni per inserire il nuovo stadio nella lista per gli europei 2032".

Sugli stadi in Italia:"Negli ultimi 15 anni, in Italia sono stati ammodernati solamente tre stadi, siamo fanalino di coda in Europa. Il motivo principale non sono i soldi, ma la lentezza burocratica e diffidenza dei cittadinanza aprirsi a un concetto di modernità. Avere una struttura nuova significa un vantaggio per tutti, non solo per i club. Due dei club più importanti in Italia, e i due più importanti in Lombardia sono sono di proprietà straniera. Lo stadio non è solo una esigenza ma anche un un asset patrimoniale perché consolida la società e perché aumenta ricavi. A confronto il resto dell’Europa viaggi a velocità notevole. Quello che è successo a Milano deve far ragionare e deve essere da stimolo perché tra politica e investitori ci sia un’alleanza per combattere una lentezza burocratica tipica della nostra".