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BERLUSCONI: “Locatelli il nuovo Pirlo, Donnarumma incedibile. E Ibra..”

Silvio Berlusconi, presidente Milan (credits: Getty Images)

Stasera su Canale 5 andrà in onda una lunga intervista a Silvio Berlusconi. Ecco alcune anticipazioni...

Lorenzo Romagna

Questa sera, in seconda serata, andrà in onda su Canale 5 una lunga intervista al patron rossonero Silvio Berlusconi. Questo un piccolo anticipo delle parole del presidente che andranno in onda questa sera: "Nessuna squadra può vincere sempre, ma spero che il nostro ciclo di vittorie possa riprendere presto", così ha iniziato la sua intervista il numero uno di via Aldo Rossi, che poi ha parlato del Milan presente e di quello del passato.

Sulla rosa e sul vivaio: "Vorrei vedere un Milan tutto italiano. Con la difesa e il centrocampo siamo a posto, mancano solo gli attaccanti italiani. Abbiamo puntato anche sui giovani: ora sono 6 con Locatelli. E' un regista di centrocampo illuminato, mi ricorda Pirlo. De Sciglio e Donnarumma? Mattia è un nazionale e Donnarumma, che è un bravo ragazzo ed è molto solido nel fisico, nella mente e nel carattere,  è ammirato da tutti, ma non lascerà il Milan. Siamo pronti a rifiutare tutte le offerte, perché per noi sarà il portiere dei prossimi 20 anni. Credo possa fare la carriera di Maldini".

Su Sheva e sullo scudetto del '99: "Come non innamorarsi di lui... ha interpretato il calcio in modo artistico. Veniva chiamato il genio. Scudetto del '99? Chiamai Boban e gli dissi: 'Da questo momento non valgono più le indicazioni dell'allenatore, valgono le mie. Voi siete perfettamente in grado di seguirle'. Quell'anno il campionato ce lo regalò Abbiati, che fece una parata strepitosa. Ma è ancora con noi adesso e anche ultimamente ha dimostrato di essere un portiere affidabile".

Su Mister Bee: “Ci ha fatto una proposta concreta e interessante che riguardi con ristoranti, scuole calcio e merchandising. Il piano ci potrebbe garantire 100 milioni all’anno dalla Cina e dagli altri nove paesi dell’area mediorientale. È importante per noi commercializzare il marchio per competere con le altre squadre che hanno importanti risorse economiche che arrivano dal petrolio”.

Sul ruolo di Bee: “Lui si occuperebbe solo della parte relativa alla commercializzazione del brand nelle aree indicate poc’anzi, mentre la parte sportiva rimarrebbe a noi”.

Su Bacca: “E’ un ragazzo bravo e maturo. È un realizzatore spietato. Molte volte è fuori dalla partita perché il Milan di oggi non pratica a fondo il diktat di essere padroni del campo e del gioco e di questo ne stiamo parlando con l’allenatore. Ma quando ha la palla buona, difficilmente sbaglia. È stato un buon acquisto ed un giocatore importante per il futuro”.

Su Ibrahimovic: “E’ classe e potenza insieme. Può vincere da solo la partita e tutte le squadre dove è stato, ha vinto. Io credo che avrà delle offerte molto importanti dagli Emirati, dall’America o dalla Cina – dove il calcio sta esplodendo - che noi non potremo eguagliare”.

La partita di questi 30 anni: "E' sicuramente Milan-Steaua Bucarest a Barcellona. Grande pubblico, con il Camp Nou che divenne San Siro. Si vide un grande gioco, una grande squadra, grandi gol e la porteremo sempre nel cuore".

Sulla scelta tra la vittoria in coppa Italia o il terzo posto: “Tutti e due”.

Sul Milan di Pippo Inzaghi: “Gli ho dato fiducia come allenatore, ma forse non era ancora pronto: il suo Milan non riusciva a sfidare gli avversari prendendo in mano il pallino del gioco. Gliel’ho detto molte volte, ma probabilmente aveva bisogno di maturare ancora”.

Sulla tentazione di acquistare Diego Armando Maradona: “L’ho avuta, però era diventato una bandiera del Napoli e mi imposi di non comprare le bandiere. Così come ebbi la tentazione di comprare Totti. Mentre Nesta, invece, lo comprai quando fu messo sul mercato”.

Sul ricordo più bello: “La finale di Coppa Campioni a Barcellona contro lo Steaua: dopo la fantastica semifinale contro il Real il popolo rossonero si riversò a Barcellona, che diventò un’altra Milano. Se chiudo gli occhi ancora oggi vedo le migliaia di fiammelle accese in tutto il campo, che crearono un’atmosfera di leggenda".

Sul momento più commovente: "L’addio di Van Basten: Marco era il campione dell’eleganza, il suo gol contro la Russia in finale di Europeo è tra i più belli della storia del calcio. È un grande uomo, fu sfortunato perché dovette lasciare nel momento migliore della carriera. Il suo addio fu dolorosissimo".

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