Nella giornata odierna lo faremo con un aneddoto su PAOLO MALDINI, esempio perfetto di Milanismo, raccontato direttamente da David Beckham qualche anno fa:
"Ti accorgevi di essere arrivato in una squadra di marziani quando, in allenamento, Maldini cominciava la classica corsetta dopo il torello e il silenzio piombava su tutto il gruppo. Di lì in poi era tutto altamente professionale, si lavorava senza fermarsi un attimo. Non mi sono mai allenato così bene in carriera. Un'intensità fuori dal normale. Si scherzava e rideva solo quando si rientrava negli spogliatoi per la doccia. Queste cose rendono un Club vincente e leggendario come il Milan. Quando sono arrivato, Ancelotti stava già studiando l’inglese. Ogni volta provavo a correggerlo. Ma continuava a fare errori e finivamo sempre a ridere. Maldini lo parlava come un gentleman, e poi c’era Gattuso che usava una lingua tutta sua, ma riuscivo comunque a capirlo. Una cosa è certa; nel mondo c’erano tanti calciatori come Ronaldo, Ronaldinho e Rivaldo che avrebbero pagato di tasca propria pur di giocare nel Milan".
Milan, Maldini tra l'aura e l'umiltà dei campioni. Beckham: "Un gentleman quando ..."
—A nostro parere è l'esempio perfetto di quello che dovrebbe essere il Milan e di quello che ci si aspetta da un giocatore che difende i colori del Diavolo. Dall'aneddoto di David Beckham, al di là dell'aura che circondava Paolo Maldini, si capisce un altro aspetto che non va assolutamente sottovalutato.
Il calciatore inglese, arrivato addirittura in prestito e che venerdì 2 maggio ha compiuto 50 anni, è stato accolto benissimo e come un giocatore alla pari da una squadra di fenomeni, sia dentro che fuori dal campo. Paolo Maldini e compagni, con grande umiltà, lo hanno trattato come un campione, rispettandolo perché era stato il capitano del Manchester United. Pensate che Carlo Ancelotti e lo stesso Maldini, oltre a Gennaro Gattuso si sono messi a studiare l'inglese per interfacciarsi con lui.
Al di là di questo, comunque, David Beckham accettò di trasferirsi in prestito, senza la certezza di essere riscattato, pur di allenarsi con dei campioni. Arrivava dopo le esperienze al Manchester United e al Real Madrid, due tra i migliori club in quegli anni, oltre ad essere il capitano della Nazionale inglese. E nonostante ciò, prima che approdasse, veniva visto con una certa circospezione. Oggi, invece, servirebbe eccome un campione di quel calibro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA