La finale di Champions League contro il Barcellona disputata ad Atene nel 1994 è stata una partita memorabile per lui, segnando il quarto gol della sfida.
Dopo la vittoria per 4-0 contro i ‘blaugrana’, Desailly è stato uno dei più scatenati a fine partita. Baresi, sorridendo, gli ha riferito: “Oggi puoi urlare quanto vuoi”.
Gli è stato assegnato il soprannome “The Rock”, che lo rappresentava a pieno per via della sua struttura fisica e solidità.
Ha faticato all’inizio con la lingua italiana, tant’è che Capello ha parlato con lui attraverso i gesti e parole semplificate per capire i movimenti tattici.
Una volta ha scherzato dicendo che in allenamento con entrate dure, Boban e Savićević lo guardavano storto: “Non volevano che li toccassi troppo forte, ma io ero fatto così: un muro anche in allenamento”.
Uno dei rapporti più unici avuti in rossonero lo ha avuto con George Weah, quest’ultimo arrivato qualche anno dopo.
Il Presidente Silvio Berlusconi ha sempre paragonato il calciatore come un simbolo di potenza e carisma internazionale.
Durante l’esperienza al Milan ha formato una delle coppie più iconiche degli anni ’90 insieme a Franco Baresi, anche se posizionati in ruoli diversi.
Dopo il ritiro ha dichiarato che il periodo rossonero è stato per lui “la sua università per il calcio”, perché lì ha imparato davvero la disciplina tattica.
L’annuncio del suo ritiro dal calcio giocato è avvenuto via radio a maggio del 2006, cominciando già l’attività da commentatore sportivo sulle frequenze di Europe 1. Durante il campionato del Mondo del 2006 è stato commentatore per la tv francese e britannica per BBC. Dal 2018 è diventato opinionista per BeIN Sports.
Vito Pio Romagno
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