UN GIOCATORE STRAORDINARIO
SAN PAOLO
Kakà inizia a giocare nel San Paolo, dove svolge tutta la trafila delle giovanili: nel 2000, in seguito ad un incidente in piscina, si frattura la sesta vertebra e rischia di rimanere paralizzato, ma il destino ha per lui in serbo cose molto più grandi. Gioca il suo primo campionato nazionale brasiliano nel 2001, collezionando 27 presenze e 12 reti, e viene inserito dalla rivista 'Don Balón' tra i 100 giocatori giovani più forti al mondo. Altri due anni di magie con la maglia del San Paolo gli valgono, nel 2002, la convocazione con la Nazionale brasiliana per i Mondiali in Corea del Sud e Giappone vinti da comprimario (gioca 18' in Corea del Sud-Brasile 2-5, subentrando a Rivaldo) e, l'anno seguente, nell'estate 2003, per una geniale intuizione del connazionale Leonardo, uomo vicino al Milan, il passaggio al club meneghino per 8,5 milioni di euro. Uno degli affari più convenienti nella storia ultracentenaria dei rossoneri.
MILAN
Il Bambino è divenuto definitivamente un uomo. Nel 2008 accusa qualche problema al menisco, ma eguaglia lo stesso il suo record di marcature stagionali, 19, già ottenuto nel 2006. Nel gennaio 2009, il Manchester City fa vacillare il Milan, con un'offerta tra i 100 ed i 120 milioni di euro per portare Kakà in Premier League: la società lo cederebbe pure, ma Kakà rifiuta l'offerta, dichiarando amore al Milan e placando, così, le ire dei tifosi all'indirizzo del club. A fine stagione, però, non può dire di no al Real Madrid, e così, per 67 milioni di euro, il brasiliano si veste di 'blanco.
REAL MADRID
Nel 2009 torna ad indossare la 'camiseta' numero 8, e spera, con il Real Madrid, di potersi consacrare a grandissimi livelli in ambito internazionale. Una fastidiosa pubalgia, però, ne limita il rendimento in campo, ed il Real termina secondo alle spalle del Barcellona. Nell'estate 2010, si ferma per una lesione al menisco del ginocchio che lo costringe a 4 mesi di inattività e, quando rientra, cerca di contribuire, con 7 reti in 14 incontri della Liga, ai successi delle 'Merengues', ma il torneo va ancora una volta al Barcellona, e Kakà deve accontentarsi della Copa del Rey. Nella stagione 2011-2012 arriva, finalmente, il titolo di 'Campeon de la Liga', ma Kakà comincia a trovare poco spazio tra i titolari, sotto la guida di José Mourinho: gioca poco, a sprazzi, e segna appena 5 gol a campionato fino al 2013. Estate in cui, non essendo mai riuscito ad imporsi nella capitale spagnola, torna in rossonero a costo zero.
MILAN - IL RITORNO
ORLANDO CITY
NAZIONALE
Ha esordito con il Brasile il 31 gennaio 2002 contro la Bolivia (vittoria per 6-0), e nello stesso anno è divenuto Campione del Mondo in Germania giocando però, come detto, una manciata di minuti. Salta la Copa America 2007, ma viene inserito ugualmente, l'anno seguente, nella 'Hall of Fame' dello stadio Maracanã. Ha vinto, nel 2009, con la Seleção verdeoro, la Confederations Cup, e viene nominato dalla FIFA miglior giocatore di tale competizione. Gioca i Mondiali del 2010 in Sudafrica sotto costanti infiltrazioni per fastidi al solito ginocchio, e salta quelli successivi, proprio in Brasile, perché il Commissario Tecnico Carlos Dunga gli preferisce altri giocatori. La sua ultima gara in Nazionale, con la quale ha disputato finora 90 presenze e totalizzato 29 reti, risale al 5 settembre 2015 (Brasile-Costa Rica 1-0).
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