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Giocatori contestati da tifosi: Donnarumma uno tra tanti

Gianluigi Donnarumma, portiere del Milan (credits: acmilan.com)

Lo striscione esposto dalla Curva Sud per esprimere il dissenso in seguito alla riapertura del caso Donnarumma non è la prima rivolta di tifosi a giocatori.

Michele Neri

"Violenza morale 6 milioni all'anno e l'ingaggio di un fratello parassita? Ora vattene la pazienza è finita!". Si è aperto con questo striscione il match tra Milan e Verona di ieri sera. A chi fosse rivolto è stato chiaro da subito. Tanto che il diretto interessato, Gianluigi Donnarumma, è scoppiato in lacrime. Non è la prima forma di contestazione mossa da tifosi a calciatori che il mondo del pallone ricordi, e nemmeno la prima riguardante proprio il portiere classe '99. Quando quest'estate infatti scoppiò il caso del contratto, e Gigio sembrava ad un passo dall'addio, lo scontento Roman Sidorovic, presidente del club Milan Polonia, sfruttò Danimarca-Italia dell'Europeo Under 21 per lanciare banconote finte all'estremo difensore.

Con i nuovi ritmi del calciomercato e i giocatori sempre più "mercenari" fatti di questo genere sono sempre più frequenti. In Germania i tifosi dello Schalke04 non gradirono l'addio di Neuer. Per il portiere della nazionale tedesca i supporters di Gelsenkirchen quando si giocò Schalke04-Bayern appesero un manichino che raffigurava proprio Neuer sotto uno dei ponti in città dove sarebbe passato il pullman della squadra bavarese. Qualcosa di simile accadde a Mario Goetze, passato da Borussia Dortmund a Bayern Monaco, quando a maggio si parlava già di un possibile ritorno, al Westfalen esposero uno striscione che recitava così: "Vai a Madrid o a Milano, l'importante è che non torni a Dortmund". E poi è ugualmente tornato.

Tornando però a situazioni più simili a quella che sta vivendo ora Gigio, in cui tifosi hanno contestato giocatori mentre questi giocavano ancora nella squadra tifata dai fan arrabbiati viene alla mente la storia di Paolo Maldini e la sua ultima partita a San Siro, Milan-Roma terminata 2-3. Il capitano storico, quel 24 Maggio del 2009, fu fischiato da una parte della Curva Sud durante il giro di campo per ringraziare e salutare tutti i tifosi del Milan. Restando in Italia, Balotelli e Icardi hanno ricevuto pesanti accuse da parte dell'altra curva di Milano, la Nord nerazzurra. Mario per aver gettato la maglia a terra dopo Inter-Barcellona, sfida vinta 3-1, l'altro per l'autobiografia in cui aveva ricostruito i fatti di Sassuolo-Inter del 2014/15, secondo gli ultras senza raccontare la verità. Se per Balotelli il rapporto non si è ricucito, lo stesso non si può dire per Icardi, ora di nuovo idolo di tutta la frangia del Biscione.

Ancora più eclatante il modo in cui arrivarono a contrasto i tifosi dell'Inter (non la Curva Nord) e Zlatan Ibrahimovic quando segnò alla Lazio e reagì con gesti espliciti a chi rumoreggiava durante quell'incontro per la già nota voglia dello svedese di cambiare squadra. Candreva, autore di grandi cose alla Lazio, è un altro dei calciatori protagonisti di attriti con il tifo. Appena arrivato fu accusato di essere romanista. E dulcis in fundo, Zebina,ai tempi della Juventus, che faccia a faccia con gli ultras, ricevette pure uno schiaffone dai suoi stessi fan dopo la sfida contro l'Atalanta (2010).

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