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Milan, avanti (a tempo) con Giampaolo: scelta giusta? L’analisi

Daniele Triolo

"ULTIME MILAN - Giampaolo, si sapeva, ha bisogno di tempo per inculcare nella testa dei propri giocatori, per la maggior parte molto giovani, la sua idea di calcio, il suo stile di gioco, i suoi complicati schemi tattici. Non è così facile per un calciatore abituato, magari, a scendere in campo per applicare dinamiche di gara semplici e scontate mandare a memoria il Giampaolo pensiero.

"E infatti, in queste prime sei gare di Serie A, il Milan ha fatto vedere soltanto a sprazzi le caratteristiche peculiari del gioco del suo nuovo allenatore. Va poi considerato come Giampaolo, storicamente, e proprio per questo motivo, abbia sempre fatto fatica negli inizi di stagione con le sue nuove squadre: nel 2016-2017, per esempio, alla sua prima esperienza alla guida della Sampdoria, il suo ruolino di marcia fu il medesimo.

"Dopo due vittorie contro Empoli ed Atalanta, arrivarono quattro sconfitte consecutive contro Roma, Milan, Bologna e Cagliari. La società, presumibilmente, aveva messo in preventivo tutto questo e, non a caso, sono giunte nel post-partita di Milan-Fiorentina le parole del direttore tecnico Paolo Maldini a difendere l’operato del tecnico, sebbene il Diavolo abbia fatto intendere come ci sia fretta di mietere punti.

"Infine, un’altra significativa chance a Giampaolo andrebbe data perché dalle parole del capitano Alessio Romagnoli si evince come il gruppo rossonero remi, compatto, dalla parte del suo allenatore. “Con Giampaolo fino alla morte”, ha dichiarato il numero 13 del Milan, a testimonianza di un bel legame creatosi tra il tecnico ed i calciatori, in particolare modo con chi frequenta Milanello già da qualche anno.

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