"ULTIME MILAN - I motivi a suffragio di questa linea di pensiero, a ben vedere, sono molti di più. Quattro sconfitte in sei partite con un tecnico al debutto, in casa Milan, non si vedevano dalla stagione 1981-1982, quando Italo Galbiati subentrò a gennaio a Luigi Radice non riuscendo ad evitare la retrocessione del Diavolo in Serie B.
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Milan, avanti (a tempo) con Giampaolo: scelta giusta? L’analisi
"Lo stesso ruolino di marcia in avvio di torneo, invece, non si verificava dal 1938-1939, ben 81 anni fa, quando il Milan del coach ungherese József Bánás non andò oltre il 9° posto finale in campionato. Parallelismi inquietanti che non inducono all’ottimismo per un Milan che, in questa stagione, avrebbe e ha ben altre ambizioni di classifica.
"Altro motivo per cui potrebbe essere giusto esonerare Giampaolo è da ricercare nella mancanza di gioco. Il tecnico originario di Giulianova era stato ingaggiato dalla dirigenza con il chiaro obiettivo “di proporre qualcosa di diverso in campo” (parole del Chief Football Officer, Zvonimir Boban), ovvero “un calcio apprezzabile e godibile” (parole, queste, dello stesso Giampaolo). Eccezion fatta per 45’ a Torino contro i granata, in un mese e mezzo di campionato ciò non si è mai visto.
"Preoccupante la confusione tattica che regna in casa Milan: Franck Kessie sembra un pesce fuor d’acqua, Krzysztof Piatek non segna più e gli vengono chiesti dei movimenti che, evidentemente, oltre a non essere nelle sue corde lo allontanano irrimediabilmente dalla porta, Jesús Suso è stato, sin da subito, un equivoco tattico dominante, allorché Giampaolo ne ha bloccato la cessione in estate poiché convinto potesse giocare trequartista nel 4-3-1-2, salvo poi capire che con lo spagnolo in campo l’unico modulo possibile è il 4-3-3 e che pensare di toglierlo dalla sua mattonella preferita è pura utopia.
"Il rapporto con alcuni giocatori, poi, Lucas Paqueta su tutti, non sembra così idilliaco mentre quello con i sostenitori del Milan sembra essere giunto ai minimi termini. Segnali di insofferenza verso di lui arriverebbero anche dallo stesso Boban e, di certo, Gordon Singer, responsabile della filiale londinese del fondo Elliott Management Corporation non ha gradito l’ultimo ‘spettacolo’ offerto a ‘San Siro’ contro la Fiorentina.
"Aleggia, poi, un forte dubbio, ovvero che la campagna acquisti estiva portata a termine dalla società non rispecchi le reali volontà del tecnico. A parte Ismael Bennacer, infatti, sembra che gli altri giocatori presi dal Milan non calzino a perfezione, per caratteristiche tecniche e tattiche, con l’idea calcistica nella mente di Giampaolo. Prova ne è che l’allenatore ne ha ritardato il più possibile l’inserimento, affidandosi, al contrario, a uomini più esperti o addirittura a giocatori abituati a scaldare la panchina come Fabio Borini e Samu Castillejo pur di non investire sui nuovi. Insomma, un concatenarsi di situazioni che potrebbe portare ad una separazione repentina.
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