Ha poi aggiunto: "Mia moglie e i miei due figli mi aspettavano in hotel. Non volevo fare nulla di eclatante allo stadio perché non parlo italiano e poteva succedere di tutto, non volevo rischiare di finire in custodia e farmi poi "strangolare" da mia moglie. Volevo portare quella maglia alla mia figlia maggiore, che ha un giocattolo, un peluche di Modrić, e lei mi dice che è "Dottor Luka"".
L'appello finale: "Ho mandato un messaggio a Modric su Instagram, so che è impossibile, ma ho anche mandato un messaggio al Milan sul suo profilo ufficiale e una richiesta che ci fosse la possibilità che Luka mi desse una nuova maglia per la prossima partita. Non l'hanno ancora aperta, ma ho presentato la mia versione dei fatti, quindi c'è ancora speranza".
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