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Milan, Walker svela tutto. Arriva Ferran Torres? Leao, che gesto

Fabio Barera Redattore 

Franco Baresi, vicepresidente del Milan e leggenda rossonera in campo per venti stagioni, dal 1977 al 1997, ha rilasciato una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. L'ex capitano del Milan, autore di 719 partite, con 33 gol all'attivo e la conquista di ben 17 trofei a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, ha parlato unicamente del suo amore per il Diavolo.

Su cos'era il Milan per il piccolo Franco Baresi: «Ricordo di essere stato milanista, di aver guardato questi colori anche quando avevo 10 anni. Sono arrivato a Milanello per la prima volta da quattordicenne e mi sembrava di entrare in Paradiso».

Su cosa è stato per lui il Milan nella sua vita: «La mia ancora di salvezza. Ho perso mia madre e mio padre quando ero ancora adolescente e il Milan mi ha accolto, ha dato un senso a tutto».

Sugli anni della sua adolescenza: «Difficili, già non era semplice venire via dal paese, da Travagliato, per andare nella grande città. Erano tempi diversi da questi e lo stacco si notava molto. In una situazione così, devi avere la forza mentale. Ho trasformato il dolore in rabbia e determinazione. È stato così per tutta la carriera».

Sull'essere rimasto sempre a Milano e sempre indossando i colori del Milan: «La storia mia e del Milan è difficile da ripetere. Io credo che esistano pochi rapporti così: il Milan ha dato un senso alla mia vita e insieme siamo tornati a vincere, in quegli anni con Arrigo Sacchi».