Eppure basterebbe fare anche un po' meno di Henry, che ha segnato oltre 400 gol. Anche se, all'inizio, di lui si dicevano le stesse cose: "Correva e dribblava tanto, accendeva il suo talento con discontinuità, segnava poco. Già, sembra di sentir raccontare di Leao - continua Agresti - Quando la Juve acquistò Henry, prima Marcello Lippi e poi Carlo Ancelotti lo utilizzarono da ala. Nessuno lo immaginava lontano dalla linea laterale, sembrava un calciatore costruito per giocare con i piedi sulla riga bianca. Impiegato in quel modo, Henry fallì. E fu spedito subito all’Arsenal, dove incontrò Arsene Wenger, l’allenatore che avrebbe cambiato la sua storia. Spostandolo sempre più vicino alla porta".
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Allegri come Wenger quindi. L'operazione è possibile. C'è solo una cosa, secondo Agresti, imprescindibile affinché si arrivi al successo: "Che Rafa Leao creda fortemente in ciò che fa". Nei prossimi mesi avremo una risposta.
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