Si alza la tensione sulla vendita dello stadio 'Giuseppe Meazza' di San Siro e delle aree circostanti a Milan e Inter. Entro fine settembre, infatti, dovrebbe arrivare il via libera dalla Giunta Comunale, così da permettere il rogito ad ottobre. Si eviterebbe, così, che il 10 novembre entri in vigore il vincolo architettonico sul secondo anello. Un evento che renderebbe impossibile la demolizione dell'attuale stadio e la conseguente realizzazione di un nuovo impianto in zona, così come da progetto di Milan e Inter.
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Manca, però, ancora un'intesa totale tra il Comune di Milano e i due club, così come evidenziato dal Sindaco Giuseppe Sala. «Stiamo mettendo a punto l'accordo sulla vendita dello stadio, che non è ancora definito. Se non è la settimana prossima sarà quella successiva, se vogliamo rimanere nei tempi», ha detto il Primo Cittadino meneghino, le cui dichiarazioni sono state riprese dal 'Corriere dello Sport' oggi in edicola. La cessione dello stadio e delle aree era originariamente prevista per luglio, ma è slittata in seguito alle inchieste sull'urbanistica nella città di Milano.
Sala ha sferrato un attacco diretto alle proprietà straniere di Milan e Inter, nello specifico i fondi statunitensi RedBird e Oaktree. «Non è che le squadre decideranno con facilità di fare finta di niente. Possiamo rimpiangere le proprietà alla Massimo Moratti e alla Silvio Berlusconi. Io, da tifoso, rimpiango Moratti e ne approfitto per mandargli mando un abbraccio. Ma così è oggi: queste proprietà, più che avere passione per il calcio, lo considerano una occasione di business». Per il quotidiano romano, né Milan né Inter hanno gradito questo passaggio di Sala. Anche se, per i club, adesso la priorità è quella di concludere al più presto questa partita.
Tra l'altro, c'è polemica anche intorno ad un ipotetico sconto rispetto al prezzo di 197 milioni di euro già fissato dall'Agenzia delle Entrate per la cessione a Milan e Inter di stadio 'Meazza' e aree limitrofe. «Lo sconto, come viene chiamato, è pari a zero – ha puntualizzato Sala -. Semmai, c'è la compartecipazione alle spese, che deriva o da quello che dice la legge sulle bonifiche o da nostre richieste. Come ad esempio sullo spostamento dello stadio». Inoltre, è allo studio una clausola che obblighi Milan e Inter a versare al Comune il 50% della plusvalenza, nel caso in cui l’area venisse rivenduta entro 5 anni dal rogito. Occhio, però, ai ricorsi. Perché la situazione - già di per sé ingarbugliata - potrebbe complicarsi ulteriormente e mandare all'aria i piani di Milan, Inter e dello stesso Sala sul nuovo stadio a San Siro. PROSSIMA SCHEDA
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