Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista in esclusiva ai microfoni dei colleghi di 'Calciobox', non esitando a criticare la dirigenza attuale e raccontando alcuni aneddoti sul suo passato in rossonero. Ecco, dunque, le sue parole in merito.
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Su cosa dovrebbe fare la dirigenza del Milan: "Guardi, quando si parte con un club che non ha storia, visione, competenza e stile, è molto probabile che sorgano problemi. Questi aspetti vengono prima della squadra. Il club è la base. Se mancano questi elementi, allora le difficoltà sono inevitabili. Un buon club costruisce una buona squadra, non il contrario".
Sul suo Milan: "La FIFA ha riconosciuto il Milan del 1989 come la miglior squadra della storia. Avevo giocatori bravi, ma ancora più grandi persone. Gente che dava tutto, in campo e fuori. Questo grazie anche a una società solida, a un presidente eccezionale come Silvio Berlusconi, che ci ha sempre sostenuti. Erano uomini veri. Quando siamo andati al Mondiale, siamo stati mandati in un posto dove la temperatura notturna era di 41-42 gradi. I medici mi dissero: “Non duriamo cinque mesi.” Eppure quei ragazzi diedero tutto, pur senza più muscoli. Erano degli eroi".
Sulla finale di Coppa Italia: "Domanda difficile. Io non sono più dentro al sistema, ma se il Milan avrà un club all’altezza, con idee chiare e giocatori scelti bene, allora potrà tornare grande. Ma serve coerenza. Non puoi dire “voglio un fantasista” e poi prendere un altro tipo di profilo. Poche idee, ma chiare".
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