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Milan, aneddoto su Camarda: “Maldini chiese di spegnere le telecamere”

Stefano Bressi
Stefano Bressi Inviato, responsabile social, redattore 
Camarda è ancora di proprietà del Milan e i tifosi lo seguono con grande affetto. Arriva un retroscena particolare su di lui, eccolo

È il momento di Francesco Camarda, attaccante ancora di proprietà del Milan, che finalmente sta trovando soddisfazioni. Nonostante la giovanissima età, ha appena raggiunto grandi traguardi: primo gol in Serie A, prime reti con l'Under 21 e investitura da parte di Zlatan Ibrahimovic in persona. Mica male per un classe 2008. Che fosse un talento lo si sapeva da anni e il prestito al Lecce può aiutarlo a tornare ancora più pronto. Ma c'è un retroscena che rende bene l'idea.

Già noto che sia un predestinato, che ha esordito proprio in un Milan-Fiorentina il 25 novembre 2023, diventando il più giovane di sempre in Serie A, a 15 anni, 8 mesi e 13 giorni. L'anno scorso è diventato anche il più giovane in Champions League di sempre (peccato per il gol annullato per fuorigioco).

Anche in giallorosso sta macinando primati: è diventato il più giovane della storia del Lecce a segnare, a 17 anni, 6 mesi e 18 giorni. Così come è il più giovane ad aver segnato in Under 21, proprio pochi giorni fa. Insomma, continua a bruciare le tappe. E ci sono dei retroscena che rendono bene l'idea. Eccoli.

Ha attirato addirittura l'attenzione della BBC, che per conoscerlo meglio ha chiesto qualcosa a Massimiliano Favo, CT della Nazionale U17 che ha vinto gli Europei 2024 con Camarda protagonista, e ad Angelo Carbone, che è stato responsabile del settore giovanile rossonero. Proprio da lui arriva una curiosità clamorosa. Favo, però, lo descrive così prima: "A volte sembra grezzo tecnicamente ancora quando viene incontro a ricevere palla, ma dentro l'area di rigore è un fenomeno. Trova sempre spazio e gestisce bene palla. Ha cattiveria nel tiro e tutto questo non l'ho mai visto in nessuno della sua età. Ha fame e si guadagna il rispetto dei compagni, questo è il punto di forza. Poi ha un istinto naturale per il gol, vive per il gol".


Così, invece, parla Carbone di lui: "Si capiva subito fosse differente dagli altri. Aveva consapevolezza e rapidità di pensiero. L'ho visto la prima volta in un provino sette contro sette. Faceva tutto con semplicità, era diretto ed efficace. Prendeva decisioni che non erano comuni per la sua età. Lo si capiva da come usava il corpo e riceveva palla. Sono qualità innate. Sapeva già dove posizionarsi in area per arrivare primo".

La pressione su Camarda quindi non manca, ma lui la gestisce al meglio, come ha detto in conferenza qualche giorno fa: "Dicono che sono un predestinato, ma io non mi sento così. Mi concentro solo sul presente, giorno per giorno, e cerco di divertirmi. Do il meglio. Ignoro queste voci perché è il campo a parlare".

Infine, ecco l'aneddoto che riguarda Paolo Maldini qualche anno fa in allenamento, raccontato da Carbone: "A 16 anni lo chiamammo per giocare un'amichevole con l'U18 del Milan contro la prima squadra. Lo marcava Fikayo Tomori, ma segnò subito. Maldini chiese immediatamente si spegnere le telecamere perché non aveva ancora firmato il contratto da professionista e non voleva che lo notassero. Ha tutte le qualità per diventare un giocatore chiave per il calcio italiano. Deve inseguire il suo sogno e crescerà ancora, ha solo 17 anni".