Se il tecnico dovesse optare per il classico 4-3-3, Nkunku si candiderebbe come esterno offensivo a sinistra. Una posizione che conosce bene e che gli consentirebbe di sfruttare la sua abilità nel tagliare verso l'interno con il piede invertito. In questo scenario, però, andrebbe a ricoprire il ruolo di vice-Leao, con il portoghese che resta il punto di riferimento inamovibile. Una riserva di lusso, certo, ma che in una stagione intera troverebbe ampi spazi per mettersi in mostra.
L'alternativa per il 3-5-2 e l'opzione "centrale"
—Il vero banco di prova per Nkunku potrebbe essere il 3-5-2, modulo che Allegri ha già utilizzato. In questo schema, la sua collocazione ideale sarebbe quella di seconda punta. In questo ruolo andrebbe a completare il reparto offensivo a fianco di una punta centrale, rappresentando un'alternativa di lusso a Christian Pulisic. La sua capacità di "galleggiare" tra le linee, di creare scompiglio e di rifinire l'azione lo renderebbe un partner perfetto per un terminale offensivo di peso.
Ma cosa succederebbe se il Milan non riuscisse a chiudere per un centravanti d'area? Anche in questo caso, Nkunku potrebbe essere una soluzione. Nonostante la sua stazza, ha già agito in carriera da riferimento avanzato e potrebbe essere un'opzione da non scartare.
Un tridente leggero e imprevedibile, formato da Leao, Nkunku e Pulisic, potrebbe essere il jolly che Allegri si tiene in tasca. L'attaccante francese, in quel caso, andrebbe a ricoprire il ruolo centrale, trasformando il Milan in una squadra dinamica e in grado di cambiare pelle in qualsiasi momento.
L'acquisto di Nkunku è, in sostanza, una dichiarazione d'intenti: il Milan punta sulla qualità e sulla flessibilità per tornare al vertice.
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