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SUPERLEGA

SuperLega, Maldini prende le distanze. Ora avanti con stadio e salary cap

Paolo Maldini (direttore tecnico AC Milan), qui prima di Hellas Verona-Milan 0-2 (Serie A 2020-2021) | News (Getty Images)

Paolo Maldini si è scusato con i tifosi per l'adesione del Milan alla SuperLega. Un'operazione gestita direttamente da Gordon Singer

Daniele Triolo

"Il 'Corriere della Sera' oggi in edicola ha analizzato la situazione di Inter e Milan in merito alla SuperLega. Sottolineando come siano stati, è vero, club fondatori. Ma non da promotori, come, ad esempio, la Juventus di Andrea Agnelli, bensì da semplici invitati. Ed anche all'ultimo perché, hanno precisato i club, i meno ricchi nel club dei ricchi.

"Ma Inter e Milan, dal caos SuperLega, escono con le ossa un po' rotte. Secondo il 'CorSera', anche un po' divise al proprio interno. Basti pensare, per esempio, alle parole di Paolo Maldini, direttore tecnico del Diavolo, che, interpellato sulla questione ai microfoni di 'Sky Sport' prima di Milan-Sassuolo di Serie A, ha provato ad uscirne immacolato.

""Vorrei precisare che non sono mai stato coinvolto nelle discussioni sulla SuperLega - ha detto Maldini -. Ho saputo domenica sera di questa cosa decisa a un livello dirigenziale più alto. Ma questo non mi esenta dallo scusarmi con i tifosi, che si sono sentiti traditi nei principi fondamentali dello sport che al Milan abbiamo sempre rispettato. Ricavi e sostenibilità sono importanti, ma senza rinunciare a meritocrazia e sogni".

"Sembra una presa di distanza dall’amministratore delegato Ivan Gazidis. In realtà è Gordon Singer, proprietario del fondo Elliott Management Corporation, che ha gestito direttamente il tema SuperLega. È chiaro, infatti, che la decisione di aderire al progetto (così come quello di uscirne dopo aver incassato la ritirata di tutti i club inglesi), non è stata presa dai dirigenti, bensì dalle proprietà di Inter e Milan.

"Le quali, logicamente, erano speranzose di salire sulla 'zattera' SuperLega per aumentare i ricavi in un momento di estrema difficoltà economica per il calcio mondiale. Quello che resta, adesso, sono i problemi. Il fondo Elliott, negli ultimi tre anni, ha immesso nel Milan ben 400 milioni di euro. L'Inter ha 600 milioni di euro di debiti. Le strade per riprendersi sono due. Una è ovviamente l'aumento dei ricavi. Se non più con i soldi della SuperLega, magari con il progetto stadio.

"E, su questo, tanto l'Inter quanto il Milan hanno proposto al Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, di andare avanti, dando al Comune la possibilità di verificare lo stato finanziario dei club da qui alla costruzione. L'altra strada è tagliare i costi. E significare fare dei sacrifici. Per esempio, una corrente di pensiero, nel Milan, non vede favorevolmente l'aumento degli ingaggi chiesti da Gigio Donnarumma e Hakan Çalhanoğlu. Le trattative con i due, comunque, proseguono.

"Ed è per questo che Inter e Milan sono d'accordo nell’avviare una discussione su norme come il salary cap. SuperLega abortita, forse, ma il calcio ha immediatamente bisogno di nuove risorse, nuove soluzioni e, magari, di una bella ridimensionata. Mercato, Maldini punta il nuovo Pogba per il centrocampo >>>

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