Capello ricorda i momenti bellissimi passati a San Siro: "Ma riconosco la necessità di avere uno stadio in linea coi tempi. Qui si dibatte ancora sulla burocrazia".
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San Siro (stadio del Milan) | Getty Images
Il tema San Siro fa discutere. Lunedì giornata chiave per capire se la vendita dello stadio Meazza a Milan e Inter sia confermato o meno. L'ex allenatore rossonero Fabio Capello racconta di ricordi bellissimo nell'impianto di Milano, ma con la consapevolezza che: "Per come è concepito adesso, vada detto arrivederci. Bisogna proporre qualcosa di diverso, di nuovo, in linea con la modernità da cui siamo circondati". Questo il pensiero chiaro di Capello nel suo pezzo per 'La Gazzetta dello Sport'.
L'opinionista continua con la sua analisi: "Ho l’incubo che questo impianto a me tanto caro possa diventare una cattedrale nel deserto, abbandonata a se stessa. E Milano non può permetterselo. Il calcio italiano non può permetterselo. San Siro deve continuare a essere un simbolo, ma in linea con la modernità".
Il problema Europei: "Ciò che è successo con l’Europeo del 2032 mi mette una grande tristezza. È incredibile che una città come Milano non abbia uno stadio per questo evento, soprattutto dopo vari dibattiti a riguardo. Negli ultimi 15 anni la città è cresciuta in modo esponenziale. È incredibile che la questione stadio sia ancora ferma. San Siro va modernizzato e reso un gioiello".
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Capello ricorda i momenti bellissimi passati a San Siro: "Ma riconosco la necessità di avere uno stadio in linea coi tempi. Qui si dibatte ancora sulla burocrazia".
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