Ottenuto l'avallo del Como e della Lega Serie A, erano arrivato anche quelli della Federazione calcistica asiatica e australiana. Poi, l'improvviso e inatteso dietrofront. Perché? Per via delle condizioni molto stringenti poste dalla Federazione asiatica: ad esempio, l'impossibilità di pubblicizzare il match come evento di Serie A e l'obbligo di utilizzare arbitro e collaboratori locali. Tutto ciò ha condotto ad uno stop del processo di 'esportazione' dell'evento dall'altra parte del mondo.
Non si poteva invertire l'andata con il ritorno
—E ora che succede? Per il quotidiano sportivo nazionale, il Milan non poteva trovare una soluzione alternativa come impianto perché il regolamento non lo prevede. E non poteva invertire l’andata con il ritorno perché la gara di andata con il Como si giocherà il 15 gennaio in casa dei lariani. Poteva essere spostata a San Siro? No perché il 14 il 'Meazza' ospiterà Inter-Lecce, altro match rinviato (e già calendarizzato) a causa della Supercoppa.
LEGGI ANCHE: Milan, un nuovo portiere se parte Maignan: il prescelto di Tare e il ghiotto retroscena >>>
Le soluzioni possibili, dunque, ora sono martedì 17 o mercoledì 18, ma anche martedì 24 o mercoledì 25 febbraio 2026: bisognerà vedere se l’Inter sarà impegnata nel playoff di Champions League e, nel caso, quando giocherà in casa. Il regolamento della Lega Calcio prevede il recupero “alla prima data utile”. Il vantaggio è che né il Milan di Massimiliano Allegri né il Como di Cesc Fàbregas disputano le coppe europee. Una data insomma verrà trovata e i tifosi rossoneri potranno così assistere al match nella loro casa, anche se di martedì o mercoledì.
© RIPRODUZIONE RISERVATA



/www.pianetamilan.it/assets/uploads/202512/2a611e497a6f0edea8715acfe010bc97.jpg)