'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha fatto il punto, in casa Milan, sulla ricerca del nuovo allenatore, spiegando come, alla fine dei giochi, per l'incarico possa spuntarla Thiago Motta. Ma andiamo con ordine.


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Nuovo allenatore Milan, salgono le quotazioni di Motta: la situazione
Vincenzo Italiano, il prediletto del nuovo direttore sportivo Igli Tare, sembra vicino al rinnovo con il Bologna. Quindi, Massimiliano Allegri, il tecnico 'garanzia' per tornare subito al vertice, sembra essere in orbita Napoli nel momento in cui Antonio Conte tornerà alla Juventus.
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—Poi ancora: Roberto De Zerbi resterà all'Olympique Marsiglia e Gian Piero Gasperini definirà il suo futuro con l'Atalanta nei prossimi giorni. Di fatto, chi resta per il Milan? In Via Aldo Rossi, ha riferito la 'rosea', predicano calma, nonostante i tifosi siano impazienti.
Finché i primi obiettivi, Italiano e Allegri, non saranno ufficialmente sfumati, c'è sempre la speranza del colpo di coda del Diavolo. La sensazione, però, è che in questo momento il destino del Milan dipenda da ciò che succede altrove, senza possibilità di arrivare a uno dei primi obiettivi “di forza”, come ci si aspetterebbe da un big club.
Tra le idee alternative che i rossoneri hanno, la più viva porterebbe a Motta, reduce dall'esperienza deludente alla Juventus culminata con l'esonero. Si tratterebbe di un 'cavallo di ritorno'. Motta, infatti, piaceva al Milan già l'anno passato, come sostituto di Stefano Pioli, alla luce della fantastica stagione con il Bologna.
Outsider Mancini, complicato pensare a Sarri
—Sull'italiano brasiliano classe 1982, però, la Juve si era mossa con grande anticipo e i rossoneri ripiegarono altrove. Ora, però, per 'La Gazzetta dello Sport', Milan e Motta potrebbero cercare di rilanciarsi insieme. Non sarebbe la prima volta. E non va dimenticato poi che di questi tempi, un anno fa, Motta era un nome molto apprezzato in Italia e in Europa.
Tra gli outsider, per il Milan, c'è anche Roberto Mancini. Non è una prima scelta, ma ha un palmarès di livello. Complicato pensare a Maurizio Sarri, i cui rapporti con Tare si sono decisamente raffreddati nel corso della convivenza alla Lazio, o ad allenatori promettenti, ma ancora molto giovani, come Francesco Farioli. Così come ha poco peso l’opzione di una nuova scommessa da cercare all’estero, dopo Paulo Fonseca e Sérgio Conceição.
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