"Successe infatti, detto papale papale, che Capello - avviato verso i 34 anni e ormai al capolinea della sua carriera -, indispettito per un giudizio negativo espresso sul suo conto dal giornalista della Gazzetta Alberto Cerruti dopo una partita di Coppa Italia contro la Roma (lo potete leggere nel ritaglio de “La Stampa” di allora che qui riporto), tese un agguato al giornalista che quasi quotidianamente raggiungeva per lavoro Milanello. Dopo essersi nascosto, e dopo aver chiesto al compagno Giorgio Morini di fargli da “palo”, attese Alberto Cerruti all’uscita e lo aggredì nel parcheggio. Gettandolo a terra nella neve e colpendolo ripetutamente a calci e a pugni senza che nessuno potesse vedere e intervenire".
"Meglio Conceicao di Capello"
—"E in ogni caso, visto che Capello scrive che “Certo, nel calcio litigi anche duri capitano, sono il primo a esserne consapevole, ma al chiuso dello spogliatoio, non a favore di telecamere”, anche qui mi permetto di dissentire. Tra chi perde le staffe in campo, a caldo, divorato dall’adrenalina e chi pianifica un’aggressione a freddo, addirittura chiedendo l’aiuto a un compare ingaggiato per fargli da “palo”, io preferisco il primo. Meglio Conceiçao di Capello".
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