Il giornalista Paolo Ziliani ha espresso un proprio commento in merito al Milan e all'intervista di Zlatan Ibrahimovic a GQ Italia
Il giornalista Paolo Ziliani ha espresso un commento nel consueto appuntamento con la rubrica 'Palla Avvelenata', soffermandosi sul Milan e sull'intervista di Zlatan Ibrahimovic a 'GQ Italia' (QUI IL LINK). Ecco, dunque, le sue parole.
Milan, Ziliani tuona contro Ibrahimovic: attacco frontale. E sui gol presi ...
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"Non ci si può credere. Nei giorni in cui il Milan naufraga a Zagabria fallendo una qualificazione diretta agli ottavi di Champions che aveva già in tasca, va ai playoff e si fa buttare fuori da una squadra, il Feyenoord, che prima della doppia sfida aveva indebolito acquistandone il centravanti. E in campionato completa lo sfascio facendosi bastonare dal Torino, incassando due gol che nemmeno nelle sfide Pio Albergo Trivulzio-Asilo Mariuccia e scendendo al 7° posto in classifica, che potrebbe diventare l’8° dopo il recupero di domani a Bologna. Mentre questo film horror si consuma in casa del secondo club più titolato d’Europa dopo il Real Madrid, il suo dirigente faro, Zlatan Ibrahimovic, investito del ruolo dall’aspirante proprietario del Milan Gerry Cardinale, un uomo chiamato Calamità, trova il tempo per rilasciare una torrenziale, sconcertante, imbarazzante intervista alla rivista “GQ Italia” in cui, quasi ignaro delle disgrazie abbattutesi sul Milan a lui affidato, disgrazie sconosciute evidentemente anche all’intervistatore che pende dalle sue labbra e non ne fa cenno".
"Milan precipitato in un baratro che fa paura"
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"Al Milan Ibra & C. stanno facendo qualcosa di grande e tutti parlano di loro. Un anno fa il Milan arrivò secondo, oggi è settimo, hanno mandato via l’allenatore che doveva mandare il Milan sulla luna, il secondo ha le valigie pronte e il biglietto aereo per Porto già in tasca, gli acquisti estivi sono finiti al macero, quelli invernali stanno già floppando. E sì, è vero, tutti parlano del Milan. Ma ne parlano perchè Ibra & C. l’hanno precipitato in un baratro che fa paura. Il Milan è il rock and roll. E magari i tifosi, che non lo sapevano, saranno contenti. Sorge però il sospetto, vista la classifica, che chissà, forse il pop dell’Inter, il jazz del Napoli, il country dell’Atalanta, il noise della Juventus, il folk della Fiorentina e il liscio del Bologna siano meglio. Per non parlare del metal della Dinamo Zagabria e dell’acid jazz del Feyenoord. Perchè se il rock and roll del Milan che “punta sempre ai risultati” è questo, meglio il gospel. E se il Milan è la nuova scuola, rivogliamo i pennini e i calamai".
Milan, Ziliani: "Ibrahimovic, one-man show patetico"
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"Con tutto il rispetto. Al Milan, che due anni fa fece una semifinale di Champions e un anno fa arrivò secondo, non c’era da salvare proprio niente. Gli allarmi stanno semmai suonando adesso e un salvatore occorrerebbe come il pane dopo i danni fatti dalla corte dei miracoli di Gerry Cardinale, capitan Ibra in testa. Capace solo di esibirsi in questo one-man show patetico, tutto tessera e distintivo, spacconate e nulla più. Oh mamma! Davvero non c’è una macchina del tempo che possa riportare Ibra a quel momento con qualcuno che provi a convincerlo che sì, ha ragione. La sua vita è bella ed è bella anche quella dei milioni di tifosi del Milan sparsi per tutto il mondo. Dunque, perchè cambiare rovinandola a tutti?".