Giorgio Furlani, amministratore delegato del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni - ieri - ai giornalisti presenti per il briefing con il direttore sportivo dei rossoneri, Igli Tare e il 'Corriere dello Sport' oggi in edicola ha riportato le più importanti.
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Furlani ha rilanciato le ambizioni del Milan, dopo un'annata fallimentare, con un eloquente «dobbiamo essere competitivi per vincere dei trofei». Il CEO milanista ha quindi aggiunto: «Abbiamo cambiato l'impostazione della nostra area sportiva. Ci siamo resi conto che è importante avere una figura come quella di Tare».
E sulla scelta di Massimiliano Allegri come allenatore del nuovo corso? «Di Allegri invece mi ha colpito la conoscenza del Milan. Ha entusiasmo e una grande voglia di fare bene quest’anno. Tare prima di cominciare ha detto che Allegri era l’uomo giusto per riportare il Milan dove dev’essere».
Nelle ultime settimane, però, chi sembra essersi defilato è Zlatan Ibrahimović, Senior Advisor di RedBird per il club di Via Aldo Rossi. Furlani ha spiegato tutto: «Zlatan non è mai stato tecnicamente nell’organico dell’azienda e c’è stata confusione sul suo ruolo. È stato e rimane una persona molto importante nel contesto del progetto Milan. Il ruolo di Zlatan è a livello di proprietà». Conferma, invece, sul ruolo di Geoffrey Moncada, direttore tecnico rossonero: «È una risorsa importantissima. Rimane nel Milan e rimane centrale nel nostro progetto».
La chiosa dell'amministratore delegato della società rossonera è sulla cessione dei giocatori importanti della rosa del Milan. Finora è partito Tijjani Reijnders, ceduto al Manchester City e sta per farlo anche Theo Hernández, in dirittura d'arrivo per il suo trasferimento all'Al-Hilal. «Se ci sono degli interessamenti per dei nostri giocatori è perché sono riconosciuti come forti. Poi l’anno scorso non c’è stato il giusto contesto e non hanno reso al massimo. Ma sono forti: da un lato non c’è bisogno di una rivoluzione, dall'altro lato ci sono tanti interessamenti il che non vuol dire che sono in vendita».
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