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Milan, rivoluzione estiva: tutte le convinzioni della dirigenza rossonera

Daniele Triolo Redattore 
Mercato estivo andato in archivio con soddisfazione, ai piani alti di 'Casa Milan'. Ecco il pensiero del board del club di Via Aldo Rossi

Il 'Corriere della Sera' oggi in edicola ha parlato del Milan alla luce della rivoluzione di calciomercato operata sull'organico messo a disposizione dell'allenatore Massimiliano Allegri. Dieci nuovi giocatori, per un investimento complessivo di 164 milioni di euro, il più alto in Serie A, bilanciato da cessioni per una cifra simile (169,30). Ovviamente, il tutto al netto degli eventuali riscatti, la prossima estate, di giocatori attualmente ceduti in prestito (75 milioni di euro complessivi, circa).

Milan, per la dirigenza bilancio del mercato positivo

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Con questi numeri, profondamente rinnovato nello spirito e negli elementi, il Milan si rimette in cammino, dopo una stagione disgraziata, conclusa all'ottavo posto, in cui dovrà tornare a lottare per i vertici. Per il 'CorSera', non è stato un mercato lineare, anzi. Gli ultimi giorni sono stati caotici. C'è stata anche qualche uscita infelice. Come quella di Igli Tare, prima di Lecce-Milan, che con le sue parole sullo scambio Santiago Giménez-Artem Dovbyk, magari, ha solo cercato di smuovere un po' le acque.

Ora il messicano andrà recuperato ma, per il quotidiano generalista, gode della fiducia di tutti al Milan, compresa quella del direttore sportivo. In difesa, forse, si poteva fare meglio: un centrale di esperienza sarebbe tornato utile. Ma la dirigenza ritiene che il bilancio del mercato del Milan sia positivo. La convinzione, ai piani alti di 'Casa Milan' è che la squadra, pur attraverso le cessioni di Tijjani Reijnders, Theo Hernández e Malick Thiaw, sia stata potenziata.

Le cessioni di giocatori non centrali per l'ingaggio di campioni

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Le cessioni di elementi non centrali nel progetto come Noah Okafor e Samuel Chukwueze hanno finanziato l’ingaggio di campioni come Luka Modrić, Adrien Rabiot e Christopher Nkunku e di giovani già in rampa di lancio come Ardon Jashari, Samuele Ricci e Koni De Winter. Più un paio di promesse come Zachary Athekame e David Odogu.


Il monte stipendi è più alto del 10%, nonostante una rosa volutamente più corta. Poi, il tasso di «italianità» è aumentato con Ricci e altri calciatori che conoscono la serie A, come Alexis Saelemakers, rientrato più maturo dai prestiti e oggi titolare. Insomma: il board rossonero, a partire dal CEO Giorgio Furlani, è convinto di aver messo in mano ad Allegri un Diavolo pronto per tornare a vincere.