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Giorgio Furlani (amministratore delegato del Milan) | Getty Images
L'unica pecca della domenica sera del Milan è stata la direzione arbitrale, soprattutto negli ultimi minuti di gara. I rossoneri, che hanno comunque vinto 1-0 contro il Bologna, si sono visti revocare dal VAR un rigore netto. Poco prima del 90', il subentrato Nkunku (all'esordio in maglia Milan) è stato atterrato in area da Lucumì. Da copione, avrebbero dovuto essere assegnati rigore e rosso per il difensore rossoblù. Il francese si è alzato e ha tentato di proseguire l'azione, venendo atterrato una seconda volta.
Al termine dell'azione Marcenaro ha fischiato il rigore, salvo poi toglierlo dopo essere stato richiamato da Fabbri al VAR. Si è trattato di un errore grave, per cui la società rossonera si è lamentata con Federcalcio e Lega Serie A. In particolare, è stato Furlani a fare telefonate per protestare della scarsa direzione arbitrale. L'errore è poi stato ammesso sia da Gravina, presidente della FIGC, sia dall'AIA, che ha sospeso per alcuni turni Fabbri al VAR.
Rispetto alle proteste di Furlani, si è espresso Franco Ordine. Il noto giornalista sportivo ha scritto quanto segue sulle pagine del 'Corriere dello Sport'.
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Le sue parole: "L’ad rossonero Furlani ha fatto sapere di essere intervenuto presso Federcalcio e Lega subito dopo la partita - e magari sotto la spinta emotiva della sfuriata di Allegri senza giacca - per far conoscere il proprio legittimo disappunto. In effetti l’intervento, telefonico, ha sortito un effetto al contrario di ciò che è avvenuto nel recente passato e in particolare in Lega quando si trattò di votare per il rinvio del la partita Bologna-Milan o dello spostamento ad altra sede. In quella circostanza il presidente Paolo Scaroni finì nella bufera social del mondo Milan per via della frase successiva alla scelta di rinviare la sfida".
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