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Milan, Allegri ha messo ordine imponendo il suo codice: i dettagli che fanno la differenza

Daniele Triolo Redattore 
Massimiliano Allegri, nuovo allenatore del Milan, sta risollevando i rossoneri in questa stagione con degli accorgimenti importanti. Utilizzando una sorta di codice. Il 'Corriere della Sera' oggi in edicola ha svelato tutto ciò che c'è da sapere

Vero, siamo soltanto a settembre e fino a maggio 2026 c'è una lunga strada da fare: ma, per il 'Corriere della Sera' oggi in edicola, è già un dato di fatto che il nuovo Milan di Massimiliano Allegri sia ben diverso da quello visto nella passata stagione. In 80 giorni di lavoro Allegri e il suo staff stanno riuscendo dove Paulo Fonseca prima e Sérgio Conceição poi avevano fallito. Ovvero creare un gruppo e renderlo una squadra.

Il 'CorSera' ha sottolineato come - naturalmente - l'apporto tattico di Allegri stia contribuendo a ridare solidità al Milan. Con il 3-5-2, il Milan, per esempio, ha blindato la difesa. A centrocampo, poi, le stelle Luka Modrić e Adrien Rabiot - con qualità, leadership ed esperienza - forniscono le linee guida a tutti gli altri.

Milan, il codice Allegri: dalla tavola al 'dress code'

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Inoltre, c'è la credibilità di un tecnico vincente che, già con la propria presenza, trasmette ai giocatori del Milan fiducia e compattezza. In allenamento si lavora duro, poi, si ride e si scherza tutti insieme. Però, per il quotidiano generalista, ci sono anche molti dettagli quotidiani che stanno facendo la differenza.

Fin dal suo arrivo, infatti, Allegri ha imposto il suo codice e sta funzionando. Qualche esempio? A Milanello c'è la tavola quadrata, per evitare che si formino i gruppetti. Così come vige l'obbligo di parlare in italiano, di seguire un certo 'dress code' quando si va in trasferta e del ritiro pre-partita.


La nuova tavolata unica, a Milanello, ha una finalità tattica, più che logistica. Fino a qualche mese fa, ha rivelato il 'Corriere della Sera', i giocatori del Milan si dividevano in più tavoli. Con il risultato che si venivano a creare gruppetti separati. Ora questa nuova disposizione obbliga tutti a stare con tutti.

Il tecnico ripete spesso: "Siamo il Milan, non dimentichiamocelo mai"

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E tutti a parlare italiano, come da regola imposta anche da Zlatan Ibrahimović. E che dire del 'dress code'? Non soltanto i giocatori, ma anche magazzinieri e cuochi devono presentarsi allo stadio, in trasferta, in giacca e cravatta. Sembra quasi di essere tornati al 'vecchio Milan', quello di Silvio Berlusconi.

È un messaggio di appartenenza. Allegri, le cui regole di condotta sono rigorose, ripete spesso ai suoi ragazzi: «Siamo il Milan, non dimentichiamocelo mai». E tutti seguono il loro capo perché sanno che può condurli, in questo modo, verso risultati davvero importanti.