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Milan, Condò: “Allegri deve gestire la perdita di due pilastri. Le grandi squadre …”

Daniele Triolo Redattore 
Il giornalista sportivo Paolo Condò, sulle colonne del 'Corriere della Sera' oggi in edicola, ha parlato della situazione in casa Milan alla vigilia del match di campionato contro la Fiorentina. Soprattutto alla luce dei tanti infortunati rossoneri

Paolo Condò, prestigioso giornalista sportivo, in un editoriale sul 'Corriere della Sera' oggi in edicola, ha fatto presente come il campionato di Serie A si componga di 'cinque segmenti'. Nello specifico: "2 giornate per il prologo d’agosto, 4 dopo la pausa nazionali di settembre, 5 tra le soste di ottobre e novembre, 19 (un intero girone) da novembre a marzo e infine 8 per la volata".

Condò su Milan-Fiorentina: "Quale assenza peserà di più?"

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Due sono già andati in archivio, e, precisamente a metà di questo terzo segmento, il Milan di Massimiliano Allegri è rimasto invischiato nella spirale degli infortuni. Per la partita di domani sera (ore 20:45) a 'San Siro' contro la Fiorentina di Stefano Pioli, infatti, il Diavolo dovrà fare a meno di Adrien Rabiot e Christian Pulisic al 100%. Oltre che, molto probabilmente, anche di Pervis Estupiñán e Christopher Nkunku.

Un'ecatombe che, di fatto, costringerà Allegri a scelte di formazione obbligate. Il vantaggio, rispetto a Napoli, Roma, Inter, Juventus, Atalanta è che il Milan non ha le coppe. Lo svantaggio, probabilmente, è quello di una rosa più corta e povera di alternative rispetto le altre quattro squadre sopracitate. Il calendario di Serie A, in questo terzo segmento di campionato, poi, non sembra propriamente essere dalla parte del Diavolo.

Ecco la disamina di Condò sul 'CorSera'. "Il Milan di partite ne ha solo cinque ma le due più impegnative, Atalanta fuori e Roma in casa, sono a distanza di cinque giorni. Allegri deve gestire la perdita di due dei suoi quattro pilastri, Rabiot e Pulisic (gli altri sono Mike Maignan e Luka Modrić), e questo è un grande tema del periodo perché il virus FIFA si fa sempre sentire qui. Ma attenzione. Proprio per questo motivo le sorprese si diradano, perché le grandi squadre hanno ricambi all’altezza, le altre meno, e il fossato si allarga. Peserà di più per Allegri l’assenza dei due succitati, oppure per Pioli quella di Moise Kean (sempre che l’azzurro non recuperi)? Il terzo segmento è quello in cui si cominciano a giudicare anche i direttori sportivi".