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Così Fabio Capello a 'La Gazzetta dello Sport' sul Milan | AC Milan News (Getty Images)
"Quello che comincerà domani sera a San Siro contro la Cremonese, per il Milan, deve essere il campionato della riscossa. E si può intendere una cosa sola: scudetto". Fabio Capello, storico allenatore rossonero, parla del Milan, di Allegri, di Boniface e non solo nel suo lungo editoriale per 'La Gazzetta dello Sport'. Ecco un estratto.
Dubbi su Boniface: "Le mosse per il nuovo centravanti sembrano aver seguito logiche diverse, perché dopo una lunga trattativa con Hojlund i rossoneri hanno virato su Boniface, scommettendo su un attaccante tecnicamente dotato, sì, ma troppo spesso fermo per problemi fisici. Inoltre, il nigeriano in arrivo dal Bayer Leverkusen avrà bisogno di tempo per ambientarsi nella nostra Serie A. Quando leggo poi che le ragioni alla base della scelta sarebbero principalmente di natura finanziaria, mi chiedo: un club come il Milan, che dalle cessioni di questo mercato ha incassato una cifra vicina ai 200 milioni, non dovrebbe investire sul centravanti, ovvero colui che si dovrà occupare di segnare i gol per lo scudetto? Tentare una scommessa su un ruolo così importante può essere pericoloso".
Su Estupinan: "Sono curioso di vedere come e quanto crescerà Estupinan, preso dal Brighton per sostituire il francese andato in Arabia: nel debutto contro il Bari in Coppa Italia ha fatto vedere buone cose con la palla tra i piedi, ma ho notato anche qualche difficoltà in fase difensiva".
Centrocampo e difesa: "Lì in mezzo, tuttavia, ho l’impressione che manchi equilibrio: la qualità non si discute, ma chi si occuperà di fare filtro per proteggere la difesa? Il solo Fofana, a mio avviso, non può bastare. Mancano, per intenderci, i muscoli di un mediano che lavori per recuperare i palloni. Allo stesso tempo, in difesa servirebbe un centrale in grado di guidare tutto il reparto, un profilo alla Bremer, per capirci. Toccherà ad Allegri trovare gli equilibri giusti".
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