Le urla, i palloni calciati via, il 'quanto manca?' chiesto ogni cinque secondi al vice Marco Landucci, la tentazione di togliersi la giacca infuriato stanno facendo innamorare il popolo del Milan. Ai tempi della sua prima avventura in rossonero, 2010-2014, Allegri non aveva una popolarità così alta. Cosa è cambiato?
La squadra vede in lui un leader credibile
—Lui è rimasto disincantato, con la battuta pronta e la tendenza a predicare 'halma'. La squadra, però, ha riconosciuto in lui un leader credibile e si è fidata ciecamente della filosofia di gioco proposta. E i risultati, dopo il duplice rigetto delle opzioni Paulo Fonseca e Sérgio Conceição nella passata stagione, sono sotto gli occhi di tutti.
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Per Allegri non è una vergogna difendere, non prenderle, quando ci si accorge di non poter attaccare come si vorrebbe. Sta lavorando molto dal punto di vista tattico su una squadra che aveva preso caterve di gol negli anni passati, ma ha sull'unità del gruppo. Ha reintrodotto, per esempio, l'abitudine del ritiro a Milanello prima delle partite. E il "gruppo di bravi ragazzi", come ama spesso dire, che ha a disposizione è interamente dalla sua parte. Per Allegri, in fin dei conti, "il calcio è una cosa semplice" e ora più che mai questo mantra sta tornando di moda.
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