Era agosto e il designatore arbitrale Domenico Messina rilasciava un'intervista in cui spiegava come comportarsi in caso di tocco con il braccio in area di rigore: "Un braccio largo non sempre è sinonimo di rigore. Il movimento congruo, la non ricerca del pallone, giustifica un non fischio", disse a "La Gazzetta dello Sport". Queste parole sono diventate direttive per i giudici di gara, così da aiutarli nel prendere forse una delle decisioni più difficili di una partita: punire o no il tocco con il braccio. In Juventus-Milan di venerdì sera Davide Massa ha valutato, in un secondo, punibile il tocco di Mattia De Sciglio. Decisione sbagliata. Ecco spiegato il motivo dalle linee guida dell'AIA.
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Braccio largo di De Sciglio? Ecco perchè non è rigore
Messina ad agosto diceva che non sempre il braccio largo è punibile. Per Massa quello di De Sciglio è da rigore. Le linee guida AIA dicono il contrario.
La regola si basa sulla volontarietà dell'intervento. Se il tocco è volontario è rigore, altrimenti no. Non è facile, però, capire e stabilire come sia il tocco. Ecco perché con gli anni alla regola sono state aggiunte casistiche particolari. Non punibile, per esempio, è la carambola, a meno che il movimento del braccio non sia innaturale. Proprio sul movimento naturale o meno ruota il perché quello assegnato alla Juventus non è rigore. Nel dettaglio, la guida AIA: "È da punire se un giocatore muova intenzionalmente l'arto verso il pallone oppure assuma una posizione innaturale, cioè non funzionale al movimento del resto del corpo". Inoltre dice: "Bisogna valutare la distanza tra chi calcia e chi difende e la velocità del pallone". Dunque, se anche il braccio è largo, ma non ci sono le condizioni indicate sopra, non è rigore. Nel caso di De Sciglio, il rossonero sta correndo verso Stephan Lichtsteiner e tenta di opporsi al cross dello svizzero. Si gira sul lato e il movimento del braccio è congruo; inoltre la distanza è minima (187 cm) e la velocità del pallone non gli dà il tempo di capire cosa stia accadendo. Di conseguenza, il tocco è involontario, stando ai dettami dell'AIA. Non ha avuto, evidentemente, la stessa sensazione Massa. In questo caso, nulla avrebbe potuto anche la VAR, visto che non può intervenire in casi di opinioni personali.
Un'altra questione riguarda la designazione di Massa: lui era l'addizionale che ha fatto annullare il gol alla Juventus nel match di andata. Scelta rischiosa, che ha fatto discutere, ma che era quasi obbligata: Daniele Orsato e Gianluca Rocchi sono stati risparmiati per match considerati più importanti e delicati, che sono prossimi. Inoltre Massa viene considerato il miglior arbitro dei prossimi anni. Deve fare esperienza, dunque. Gli errori, si spera, serviranno a farlo crescere.
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