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Rebic ha oscurato Leao: il portoghese ora non deve mollare

Rafael Leao, attaccante del Milan (credits: GETTY Images)

L'esplosione di Ante Rebic, 7 gol nel 2020, ha eclissato di fatto Rafael Leao, che, all'inizio, sembrava aver goduto dell'avvento di Zlatan Ibrahimovic

Daniele Triolo

"NEWS MILAN - Nel Milan di Stefano Pioli che, nel 2020, ha cambiato passo in seguito la disfatta del 'Gewiss Stadium' di Bergamo (0-5) c'è tanto, tantissimo di Zlatan Ibrahimovic ma, soprattutto, dell'attaccante croato Ante Rebic. Il numero 18 rossonero, infatti, è passato dall'essere oggetto misterioso del Diavolo, con appena 178' totalizzati nei primi 4 mesi della stagione, a capocannoniere della squadra.

"Rebic, infatti, ha realizzato 7 gol in 10 gare disputate nel nuovo anno solare, divenendo, dunque, un fattore per i rossoneri. Il croato è devastante: partendo da sinistra, nel ruolo che Pioli gli ha assegnato nel 4-2-3-1 con cui ormai il Milan gioca da qualche settimana, l'ex Eintracht Francoforte, a suon di gol e prestazioni convincenti si sta guadagnando la conferma anche per le stagioni future (attualmente è in prestito) e, logicamente, una maglia da titolare.

"L'ascesa di Rebic, però, ha avuto anche un effetto negativo nel Milan. Ha oscurato, di fatto, la stellina di Rafael Leao. Il giovane attaccante portoghese, con l'avvento di Ibrahimovic, sembrava sul punto di svoltare e di diventare imprescindibile per il Milan. Zlatan lo aveva preso sotto la sua ala, puntava su di lui in campo e fuori, ha speso molto tempo, tanto a Milanello quanto in partita, per spiegargli i movimenti da compiere sul terreno di gioco, per divenire maggiormente letale sotto rete. E, all'inizio, la cura Ibrahimovic ha funzionato per Leao.

"Il giocatore, infatti, è sembrato entrare sempre più nel vivo della manovra rossonera, ha 'acceso' più di frequente l'interruttore dell'imprevedibilità, configurandosi come partner ideale per Ibrahimovic. Poi, però, da quel Milan-Udinese 3-2 del 19 gennaio scorso, quando Rebic entrò a gara in corso siglando due reti, Leao è gradualmente tornato nell'anonimato fino quasi a sparire nelle ultime gare: 90' in campo in Milan-Verona 1-1 del 2 febbraio scorso perché Ibrahimovic non era disponibile, poi appena 12' tra derby (10) e Torino (2), con panchine piene in occasioni delle gare contro Juventus (Coppa Italia) e Fiorentina.

"A livello tattico, è un periodo in cui Pioli tocca meno possibile gli equilibri, e questo è logico: motivo per cui, quindi, Leao vede molto meno il campo. L'errore che, adesso, Leao non dovrà assolutamente fare è quello di mollare. Già in un paio di circostanze, in questa stagione, il numero 17 ha dimostrato una certa fragilità caratteriale, dettata anche dalla giovane età, che, però, rischia di minarne la crescita futura e di segnargli, in negativo, la carriera. Leao, infatti, ha tutti i mezzi, fisici e tecnici, per esplodere ed imporsi ad alti livelli.

"L'ex Lille e Sporting Lisbona, pertanto, dovrà percepire l'esplosione di Rebic ed il momentaneo accantonamento in favore del croato non come una sconfitta per un posto al sole nelle gerarchie di Pioli, bensì come una sfida, per poter fare sempre meglio in futuro, mettere in difficoltà l'allenatore e dimostrare a tutti che, in futuro, in un Milan che ambisce a traguardi più elevati di un 5-6° posto in campionato, un giocatore come Leao non può non esserci.

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