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Adrien Rabiot (centrocampista AC Milan), qui durante Juventus-Milan 0-0 (Serie A 2025-2026) | News (Getty Images)
L'ideatore e fondatore delle Tecniche Complementari Sportive e noto mental coach, Stefano Tirelli, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Tuttosport su Rafael Leao, dove ha commentato anche le parole rilasciate dal suo compagno di squadra Adrien Rabiot. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni:
"Se il nuovo ruolo può essere destabilizzante per Leao? Non direi destabilizzante, è una nuova modalità di posizionamento e di movimento sul campo che necessita di tempo affinché si registrino le nuove programmazioni neuromuscolari. Tutto dipende dal sistema nervoso, da come si percepisce il campo, da come i tuoi movimenti cambiano da un'area all'altra. La parola chiave è tempo. Per Leao è un’opportunità per migliorarsi, per uscire dalla confort zone.
Leao tornava da un infortunio. I meccanismi a livello aerobico sono meno funzionali, c’è meno lucidità, non hai quella resistenza alla fatica che ti permette di compiere dei gesti atletici nei 90’. L’elemento fisico va di pari passo con quello mentale. Non è una questione di un Allegri che funziona o meno per Leao. Allegri è un allenatore di tale esperienza e capacità di lettura dei propri atleti che sta tentando di assicurare questa sua meravigliosa creatività portandola a un discorso di disciplina tattica. Anche Rabiot ha spronato Leao a darsi una mossa?
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Un messaggio riferito è neutro. Sono convinto che l’intenzione di Rabiot fosse buona, non un out-out, ma un consiglio per poterlo sostenere e stimolarlo a cogliere l’attimo, sapendo che per tutti noi il tempo va veloce. Tra compagni si parlano. Mentre gli altri si domandano come l’abbia presa, io sono certo che i due si siano già dati le giuste risposte"
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