Pianeta Milan
I migliori video scelti dal nostro canale

PIANETAMILAN news milan interviste Simone: “Allegri, quale quarto posto? Il Milan deve puntare a vincere. Leao è il mio preferito”

INTERVISTE

Simone: “Allegri, quale quarto posto? Il Milan deve puntare a vincere. Leao è il mio preferito”

Simone: 'Allegri, quale quarto posto? Il Milan deve puntare a vincere. Leao è il mio preferito'
Marco Simone, classe 1969, ex attaccante del Milan di Arrigo Sacchi e Fabio Capello negli anni Ottanta e Novanta, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Le sue parole sulla Supercoppa Italiana e non solo
Daniele Triolo Redattore 

Marco Simone, ex attaccante del Milan, nell'estate 1993 risolse la finale di Supercoppa Italiana contro il Torino con un gol in avvio della partita disputata a Washington, negli Stati Uniti d'America: chi meglio di lui, dunque, poteva parlare a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola della Final Four di questa edizione del torneo in Arabia Saudita? Ecco, dunque, le dichiarazioni integrali.

Milan, Simone ricorda così la Supercoppa Italiana del 1993 alla 'rosea'

—  

Sulla Supercoppa Italiana giocata all'estero che, all'epoca, faceva un po' strano: «Effettivamente. Anche se già si aveva la sensazione che il calcio italiano dovesse aprirsi all’estero. E non parlo solo del guadagno economico dell’evento, ma anche del ritorno di immagine che ne consegue. Poi è chiaro che ci sono delle controindicazioni: la principale è che i tifosi italiani non si possono godere dal vivo la finale».


Simone sui ricordi di quel Milan-Torino 1-0 a Washington: «Mi colpì l’entusiasmo della gente. Il Milan, quel Milan di Silvio Berlusconi, era un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo, non solo in Italia. E poi giocammo in uno stadio mitico, il 'Robert Fitzgerald Kennedy', allora casa dei Washington Redskins di football americano. Per me, che ho sempre amato l’estero e viaggiare, fu una grande esperienza, al di là dell’aver vinto e segnato il gol decisivo. Forse per altri calciatori oggi lo è meno …».

Sul campionato italiano, dove l'Inter ha appena scavalcato il Milan in vetta: «È ancora presto e il campionato mi sembra molto equilibrato. In vetta ora ci sono i nerazzurri, ma in precedenza ci sono stati anche Napoli, Roma e lo stesso Milan. Tutto cambia rapidamente, forse anche troppo e spesso si danno giudizi frettolosi. Ma ormai è tipico nel mondo del calcio con i social».

Su Massimiliano Allegri: «Se sono un 'allegriano'? Lasciamo stare le etichette. Max può essere criticato per come giocano le sue squadre, ci mancherebbe. Tutti si riempiono di parole, ma nei fatti il progetto di un tecnico dura una settimana: quella che separa una partita dall’altra. Se non ci sono risultati, aumentano le pressioni e diminuisce il tempo di un allenatore. E Allegri i risultati li fa, anche se c’è una cosa che proprio non posso perdonargli. Ovvero il suo continuare a ripetere che l’obiettivo è finire nelle prime quattro. Ok, il Milan arriva da un ottavo posto, ma resta il Milan: deve sempre partire per vincere, senza se e senza ma. Poi, se non si riesce, si può parlare di Champions e delle conseguenze economiche di qualificarsi nell’Europa che conta. Il discorso vale anche per Inter e Juventus".

"Modrić gioca ancora con l'entusiasmo di quando era un signor nessuno"

—  

Sul Napoli di Antonio Conte, avversario del Milan di domani, che arriva da due sconfitte consecutive: "Anche qui, si dimentica tutto troppo in fretta. Antonio ha fatto un’impresa straordinaria solo qualche mese fa. E oggi è lì, nel treno delle prime. Non è così scontato ripetersi ad alto livello a Napoli".

Sul Milan meglio del Napoli in questa partita secca: "Non saprei, in partita secca è ancora più complesso fare pronostici. E poi c’è Rafael Leão in dubbio, no?".

Su Leão: "Nel Milan attuale è il mio preferito. Intendiamoci, ci sono pure altri grandi giocatori come Mike Maignan o Christian Pulisic e Luka Modrić merita un discorso a parte che va oltre al campo. Ma Leão ha quella capacità di accendersi e fare la differenza che mi emoziona. Secondo me riuscirà ad arrivare a una completezza prima o poi e a essere ancora più forte".

Su Modrić: "Si nota che gioca ancora con l’entusiasmo di quando era un signor nessuno. Non è banale, ha vinto tutto con il Real Madrid, è un super campione, ma lo vedi che ha la passione genuina. Un po’ come era Gennaro Gattuso ai miei tempi: i tifosi lo percepiscono e lo amano".

Sul giocatore che più somiglia a lui oggi: "Non dico che mi assomigli in toto, ma per l’abilità di giocare sia da punta vera che di raccordo, scelgo Lautaro Martínez. Rispetto a me, è ancora più strutturato per fare il centravanti. Sì, è proprio un Toro".