Il 'Profeta di Fungano' ha poi dato un consiglio al giovane, dicendo: Vada avanti per la sua strada, seguendo quello che gli consiglia di fare il suo allenatore, e non si curi di chi prende l’errore dal dischetto come pretesto per sfogare la sua rabbia. Capisco che questo sia l’esercizio più difficile, perché Camarda è giovane, perché i giovani possono essere facilmente influenzabili e perché in fondo, vivendo la vita in mezzo alle altre persone, è abbastanza normale ascoltarne i giudizi (anche quando non sono positivi). Tuttavia lui deve assolutamente ignorare ciò che viene detto, è l’unico modo per superare il momento difficile. So bene che c’è gente in giro che sostiene che non si può far calciare un rigore a un ragazzo di diciassette anni. Troppa responsabilità, le gambe tremano, il rischio è molto elevato. Sciocchezze. Il rigore lo tira chi si sente di tirarlo...
Il rigore è questione di un attimo, un semplice battito di ciglia. Ecco, mi auguro che a nessuno venga in mente di chiedere che Camarda non calci più un rigore.
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Concludendo Sacchi ha riferito che: Quello sì sarebbe un errore imperdonabile. Credo che, in una simile situazione, si debba fare esattamente il contrario. E cioè, al prossimo rigore che capita, bisogna consegnare il pallone a Camarda e dirgli: « Vai, tranquillo. E se lo sbagli ancora non ci sono problemi...». Questo è il modo corretto per aiutare un ragazzo che, lo ripeto, può diventare un tesoro per il calcio italiano (e molte qualità le ha già mostrate). Camarda è il futuro, vogliamo fermarne la corsa prima che sia lanciato lo sprint? Mi auguro che un simile tesoro venga protetto dalle critiche e sostenuto nell’attimo della debolezza".
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