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Adrien Rabiot (centrocampista del Milan) | Getty Images
Adrien Rabiot ha avuto un grandioso impatto nel mondo Milan. La sua qualità, la leadership, l'esperienza, la conoscenza del campionato italiano e la conoscenza dello staff di Massimiliano Allegri sono tutti fattori che hanno inciso indubbiamente. Ciò non toglie nulla ai grandi meriti del centrocampista francese per questo inizio stagione. Sembra quasi che non abbia avuto bisogno di alcun periodo di ambientamento. In un certo senso, lo ha confermato lui stesso nel corso di un'intervista per 'Le Figaro' (qui l'intervista completa). O meglio, di sicuro per lui l'ambientamento è stato piuttosto facile e immediato. Ecco perché.
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Sulla vita a Milano: "È un po’ cliché, ma è la verità: si mangia benissimo. La prima cosa che mi hanno detto quando sono arrivato al centro sportivo di Milanello è stata che la cucina lì è eccellente. Bisogna ammetterlo: se la Francia resta superiore per la gastronomia, l’Italia fa la migliore pasta del mondo. Dal punto di vista calcistico, è un Paese di veri intenditori. L’Italia vive di calcio, molto più che la Francia. Si percepisce la passione dei tifosi, che vivono per la loro squadra. In Francia ci sono grandi club e grandi gruppi di tifosi, ma qui è un’altra dimensione: è una questione di vita".
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