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PIANETAMILAN news milan interviste Tare: “Allegri ottimo in tutto. Per arrivare al Milan ho fatto pure il giardiniere. Jashari diventerà grande”

INTERVISTE

Tare: “Allegri ottimo in tutto. Per arrivare al Milan ho fatto pure il giardiniere. Jashari diventerà grande”

Milan, Tare ripercorre il suo passato: 'Se hai un sogno, devi saper lottare per realizzarlo'
Igli Tare, dall'inizio di questa stagione direttore sportivo del Milan, ha parlato in esclusiva a Grida Duma per 'Top Story': nelle sue dichiarazioni, un viaggio nel passato, da quando ha lasciato l'Albania fino all'approdo nel nostro Paese
Daniele Triolo Redattore 

Igli Tare, direttore sportivo del Milan dallo scorso 26 maggio, ha parlato a Grida Duma per 'Top Story'. Nel corso del programma Tare, ex dirigente della Lazio per quindici anni, dal 2008 al 2023, ha ripercorso parte della sua vita: dall'addio alla madrepatria, l'Albania all'arrivo in Germania. Anche se è in Italia che si è stabilito prima come calciatore, quindi come dirigente.

Milan, Tare: "Ecco l'espressione che uso sempre"

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"Sentivo che sarei passato dall'essere un calciatore ad un allenatore, come mi sentivo durante l'era comunista con i miei compagni di scuola, quando sedevamo al 'Parku Rinia' e dicevo sempre loro che un giorno mi avrebbero visto in Serie A, nel campionato italiano. Mi dicevano sempre che ero pazzo e non mi credevano. Dopo 15 anni, ho incontrato per caso un mio amico che mi ha raccontato questo fatto. Credo che se hai un sogno, devi saper lottare e realizzarlo. Ho un'espressione che uso sempre: 'Quello che per altri è la fine, per me è solo l'inizio'", ha ricordato Tare, secondo quanto trascritto da 'MilanNews'.


Perché ha lasciato l'Albania? Tare ha rivelato: "Per quelle che erano le idee degli anni '90. Il mio desiderio di provare la mia carriera fuori dall'Albania era ... Forse, nel corso degli anni, è stata un'idea sbagliata, forse ho scelto la strada più lunga, perché avrei potuto avere la migliore carriera in Nazionale". L'attuale dirigente del Milan, poi, ha ricordato come è scappato dall'Albania.

"In Grecia alti e bassi. Traumatico l'adattamento alla Germania"

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"Sono andato in Grecia il primo anno, è stata un'esperienza piena di alti e bassi. Ho avuto l'opportunità di conoscere i lati positivi e negativi del paese in cui sono andato. Il periodo selvaggio e brutto della visione razzista degli albanesi. Per questo motivo, ho scelto di andare in Germania in seguito, per entrare nel mondo del calcio. Il mio adattamento è stato traumatico, ero senza nessuno, ricominciavo tutto da zero, o addirittura da zero. Con la mia borsa in spalla, andavo a cercare la squadra dove avrei potuto provare e mi avrebbero dato l'opportunità di entrare. Ci sono andato un pomeriggio, febbraio o marzo, ho chiesto loro di allenarsi con me e poi mi hanno detto che sarei rimasto con loro, mi hanno anche trovato al lavoro".

"Pensavo che mi dicessero 'È così che è passato da calciatore a giardiniere'"

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Nelle prime 2-3 settimane di lavoro, si racconta, Tare si vergognava e si copriva per non farsi vedere. Il direttore sportivo del Milan ha raccontato: "Ho lavorato come giardiniere. All'inizio mi vergognavo molto. Le prime due settimane in Germania, pensavo che chi mi avrebbe riconosciuto, mi coprivo, tenevo gli occhi aperti solo perché pensavo che se qualcuno mi avesse guardato, avrebbe detto 'È così che è passato da calciatore a giardiniere'. Pulivamo con lui, i miei colleghi, il gruppo di lavoro, pulivamo i parchi, i fiori, gli alberi, ma dopo 2-3 settimane, vivevo con orgoglio, perché non stavo facendo nulla di male, se non il fatto che stavo sopravvivendo e avevo un'opportunità economica per aiutare la mia famiglia. Questo è l'unico (lavoro) che ho fatto, ho lavorato per 6 mesi, poi me ne sono andato e ho avuto l'opportunità di provare per una grande squadra in Germania in quel periodo".

Tare si e poi soffermato sul suo arrivo al Milan, una destinazione che ha sempre voluto e - in cuor suo - sperato: : “Era una possibilità che sentivo che sarebbe arrivata. Ho sempre pensato che un giorno le mie strade si sarebbero incrociate con questo club, e infatti è successo. In passato ci sono state altre possibilità, ma sono riuscito ad arrivarci solo più tardi". Gli incroci di cui parla Igli Tare sono relativi a qualche anno fa, quando era stato 'corteggiato' da Paolo Maldini (allora responsabile dell'area tecnica del Milan) per ricoprire il ruolo di direttore sportivo, poi andato a Ricky Massara. 

Tare: "Ecco come è stato scelto Allegri"

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Una nuova opportunità è nata nel 2025 e questa volta il richiamo rossonero è stato troppo forte: Il Milan è tra i club più titolati al mondo insieme al Real Madrid. Fino a qualche anno fa era il club con il maggior numero di trofei vinti. Per arrivare a questo livello ci sono stati un lavoro durissimo, sacrifici e passione. È un onore poter far parte della storia di un club come questo. Essere parte di questa realtà mi rende molto soddisfatto. A livello di crescita personale, la mia esperienza con il Milan è fondamentale. Per me non è solo un club, ma una parte integrante della mia carriera e della mia vita”.

Ha poi spiegato la scelta di Massimiliano Allegri come nuovo allenatore rossonero: "La società ha supportato la mia opinione di assumerlo come allenatore perché la sua esperienza e il modo in cui gestisce le diverse situazioni con la squadra, con la società, sono tutti ottimi".

Un accenno poi ad Ardon Jashari. Il giocatore è stato protagonista di un lunghissimo tira e molla con il Brugges finchè Tare e il Milan non hanno avuto la meglio. Il direttore sportivo rossonero è convinto che il ragazzo abbia potenzialità incredibili: "Ha tutto per essere un grande giocatore", ha concluso Tare.