Sul calcio oggi: «Si sta verificando una certa inversione di tendenza. I numeri 10 per emergere oggi devono trovare la realtà giusta, dove si cerca di raggiungere il risultato attraverso lo sviluppo del gioco, dove si vuole trovare palla a terra».
Sul Catanzaro: «Mi ha sempre affascinato, soprattutto quando ci ho giocato a marzo con la Nazionale U19. Mi sono trovato bene con l’ambiente, i tifosi, la città. Poi il mister Aquilani e il direttore Polito mi hanno convinto, hanno un bel progetto che punta tanto sui giovani e sul giocare a calcio ma sempre con la voglia di vincere. Non ho dubitato neanche un secondo quando mi hanno detto Catanzaro».
Sul Milan, esordio e addio: «È stato uno dei giorni più belli della mia vita, se non il più bello. Ho cercato di vivermi a pieno tutto, godermi ogni momento. Addirittura la curva mi ha fatto anche un coro nel riscaldamento, ci ho messo un po’ di giorni per realizzare tutto. È stata come una seconda casa. Resta un affetto profondo perché sono arrivato che ero un bambino e da rossonero ho vissuto esperienze magnifiche. Non ho alcun rimpianto per come è andata a finire, sono stati anni bellissimi ma credo fosse arrivato il momento di una nuova sfida».
Su Francesco Camarda, suo compagno al Milan: «Io e Cama abbiamo un rapporto bellissimo, quasi di fratellanza perché giochiamo insieme fin da bambini. In campo ci troviamo molto bene insieme perché a me piace fare assist e a lui gol».
© RIPRODUZIONE RISERVATA



/www.pianetamilan.it/assets/uploads/202503/322681e1ce99422e9df9d0a483e577f9.jpg)
/www.pianetamilan.it/assets/uploads/202512/54ebeeae841b9517bec5188f8a967a43.jpg)