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INTERVISTE

Liberali: “Il Milan è stato come una seconda casa. Era arrivato il momento di una nuova sfida”

Liberali: “Il Milan è stato come una seconda casa. Era arrivato il momento di una nuova sfida” - immagine 1
Intervistato dai microfoni di 'Cronache di Spogliatoio', Mattia Liberali, ex Milan ora al Catanzaro, ha rilasciato una lunga intervista
Alessia Scataglini
Alessia Scataglini

Intervistato in esclusiva dai microfoni di 'Cronache di Spogliatoio', il giovane Mattia Liberali, ex Milan ora al Catanzaro, ha rilasciato una lunga intervista dove ha ripercorso la sua carriera: dall'esordio al Milan alla Nazionale Under20, soffermandosi anche sul giocane Francesco Camarda, suo ex compagno al Milan. Ecco, di seguito, le sue parole:

Liberali si racconta: dal suo esordio con il Milan alla Nazionale Under20

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Sulla Nazionale U20: «Vogliamo andare più avanti possibile. Ce la metteremo tutta per raggiungere la finale: nelle partite da dentro o fuori non vince chi ha i singoli più forti, ma chi ha il gruppo più unito. Ci sono molti giocatori di fantasia in Italia. In generale si ha la tendenza a dare risalto principalmente alla forza e alla prestanza fisica rispetto alle qualità tecniche e di gioco».


Sul calcio oggi: «Si sta verificando una certa inversione di tendenza. I numeri 10 per emergere oggi devono trovare la realtà giusta, dove si cerca di raggiungere il risultato attraverso lo sviluppo del gioco, dove si vuole trovare palla a terra».

Sul Catanzaro: «Mi ha sempre affascinato, soprattutto quando ci ho giocato a marzo con la Nazionale U19. Mi sono trovato bene con l’ambiente, i tifosi, la città. Poi il mister Aquilani e il direttore Polito mi hanno convinto, hanno un bel progetto che punta tanto sui giovani e sul giocare a calcio ma sempre con la voglia di vincere. Non ho dubitato neanche un secondo quando mi hanno detto Catanzaro».

Sul Milan, esordio e addio: «È stato uno dei giorni più belli della mia vita, se non il più bello. Ho cercato di vivermi a pieno tutto, godermi ogni momento. Addirittura la curva mi ha fatto anche un coro nel riscaldamento, ci ho messo un po’ di giorni per realizzare tutto. È stata come una seconda casa. Resta un affetto profondo perché sono arrivato che ero un bambino e da rossonero ho vissuto esperienze magnifiche. Non ho alcun rimpianto per come è andata a finire, sono stati anni bellissimi ma credo fosse arrivato il momento di una nuova sfida».

Su Francesco Camarda, suo compagno al Milan:  «Io e Cama abbiamo un rapporto bellissimo, quasi di fratellanza perché giochiamo insieme fin da bambini. In campo ci troviamo molto bene insieme perché a me piace fare assist e a lui gol».