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La Russa: “Sarà davvero necessario abbattere San Siro?” E svela una nuova ipotesi

Alessia Scataglini
Alessia Scataglini
Ignazio La Russa, presidente del Senato e fondatore di Fratelli d'Italia, ha parlato della vendita di San Siro e Milan ed Inter

Continuano le polemiche e i dibattiti dopo la vendita dello stadio di San Siro a Milan e Inter. Ignazio La Russa, presidente del Senato e fondatore di Fratelli d'Italia, ha commentato la vicenda ai microfoni di 'Repubblica', rivelando anche quali siano state le emozioni provate nel varcare le mura del Meazza per la prima volta nella sua vita. Ecco, di seguito, le sue parole:

Le parole di La Russa su San Siro

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"La prima volta che ci sono andato ero bambino e non c’era il terzo anello. Mi fece la stessa impressione che fa sui bambini il primo albero di Natale, restai a bocca aperta. Milano è ricordata nel mondo per San Siro e per la Scala, il Duomo ce l’hanno tutte le città. E questo spiega anche il dibattito di queste settimane".

Ha poi continuato: "Esco dal riserbo a cui mi sono attenuto finora perché ho visto delle ricostruzioni completamente artefatte. La più grossolana è che Forza Italia sia stata decisiva e che noi non volessimo lo sviluppo della città. Forza Italia è stata certamente decisiva nel rompere l’unità del centrodestra, non lo è stata nell’approvazione della delibera, che è finita 24 a 20. I membri di FI – a sua volta divisa al suo interno – che sono usciti dall’aula sono stati tre. Se la matematica non è un’opinione, sarebbe comunque finita 24 a 23 a favore di Sala. È stato quindi un gesto inutile per quanto riguarda la questione stadio, ma decisivo nel consentire a Sala di rimanere in sella, con riflessi su tutto il piano urbanistico che conosciamo".

Su San Siro: "Quando Moratti, che della vicenda si è occupata tardi e male, dice che sono contente Inter e Milan deve sapere che le società sono contente del nuovo stadio. Ma noi da sempre abbiamo sostenuto l'indispensabilità del nuovo stadio, non era quello lo scontro ma sull'abbattimento di San Siro. Ho persino presentato un piano fatto da architetti sulla possibilità di costruire, anche accanto a San Siro, un altro stadio. Una possibilità che resta in piedi."


"Una volta costruito il nuovo stadio, quando magari ci sarà una nuova giunta che possa garantire i giusti diritti acquisiti dalle società, sarà davvero necessario abbattere San Siro? Chi vivrà vedrà".