Sulla maglia: “Vestire la maglia rossonera mi lascia delle emozioni incredibili. È difficile da spiegare a parole, perché è una cosa che va vissuta, che senti tu. La cosa che mi motiva, che mi fa sentire quel qualcosa in più è la motivazione di voler portare a casa un primo trofeo con la squadra femminile“.
Sull'inizio della sua carriera: “Se penso a com’ero da piccola e in tutti questi anni di carriera, non è cambiata sicuramente la mia voglia di vincere, di battagliare in campo. Mi sono sempre vantata di avere una grossa determinazione. Di quello che invece so di aver raccolto in questi anni è invece l’aspetto relazionale, secondo me una cosa fondamentale e da curare, impari con gli anni. Credo che i gruppi vincenti, le squadre forti, debbano essere costruite anche sulle relazioni tra le giocatrici. Questo è un aspetto che mi piace curare, negli ultimi anni in particolare. Abbiamo dei personaggi in squadra…Chanté (Dompig, ndr.) è un personaggio a modo suo: penso che avrà un futuro da attrice, sempre se non è arrabbiata perché rosica nelle partitine”.
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Sulla famiglia: “La mia famiglia mi ha sempre sostenuta. La mia mamma è la mia fan numero uno: lei mi ha fatto il regalo più grande che una mamma può fare, ovvero lasciarmi libera di seguire la mia passione. Non sarei qui se la mia mamma mi avesse messo degli ostacoli di fronte. Il mio cane? Una bella bestia, un cane energico che richiede tante energie. Per chi non lo sa, per chi non ha un cane, l’amore che ti regala un animale domestico che vive in casa con te è incredibile. Non si può spiegare a parole, si deve vivere. Sento di dover lanciare un messaggio: a tutti quelli eroi che hanno un cane pastore…non siete gli unici, non siete i soli! Non molliamo!“.
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