Sul momento che gli ha cambiato la vita: Il Milan: "Avevo appena compiuto 17 anni, avevo fatto l'Interregionale e sapevo che giocando al Montebelluna potevano esserci chance di essere visto. In realtà non pensavo però che fossi osservato da qualcuno, tanto che a fine stagione ero pronto ad andarmene in vacanza, quando arrivò una telefonata a mia madre, che poi mi disse che entro venti giorni dovevo partire per Milanello perché il Milan mi aveva comprato. Lì è stato il momento di svolta, perché non me lo aspettavo. In fretta e furia sono partito, pensavo di andare ad allenarmi con la Primavera invece entrai direttamente dalla porta principale e mi allenai con la prima squadra. E lì è stato veramente quello che mi ha fatto svoltare. Ho avuto l'onore di imparare dai grandi campioni dell'epoca. Ho appreso tutto lì e mi ha dato tanto per proseguire la mia carriera".
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E ha ricordato alcuni aneddoti: "Mi ricordo le partitelle con questi campioni, ma anche gli allenamento futuristici di Sacchi, che allora erano qualcosa di incredibile. E poi ricordo tanto i tentativi di fare gol a quella difesa di campioni, e noi in undici contro 4 non riuscivano a segnare".
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