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Ex Milan, parla Bressan: “Il momento di svolta? Quando arrivò la chiamata dei rossoneri”

Ex Milan, parla Bressan: “Il momento di svolta? Quando arrivò la chiamata dei rossoneri” - immagine 1
Mauro Bressan, ex centrocampista delle giovanili del Milan, è stato il protagonista dell'ultima puntata di 'Storie di Calcio: le sue parole
Alessia Scataglini
Alessia Scataglini

Mauro Bressan, ex centrocampista delle giovanili del Milan (ha vestito la casacca rossonera dal 1989 al 1991), è stato i protagonista dell'ultima puntata di 'Storie di Calcio' su TMW Radio. L'ex rossonero ha voluto raccontare degli aneddoti legati alla sua avventura al Milan nel periodo dei tre olandesi, Gullit, Rijkaard e Marco Van Basten, allenati da Arrigo Sacchi. Ecco, di seguito, le sue parole:

Ex Milan, le parole di Bressan

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Sull'inizio della sua carriera: "La mia carriera inizia grazie ai miei nonni. Abitavano in campagna e io a casa, finchè c'era luce, gicoavo solo a calcio. Poi a 7-8 anni ho giocato nella squadra di paese, per poi passare al Montebelluna, che poi mi ha proiettato al Milan e a vivere all'ombra di grandi campioni".


Sul momento che gli ha cambiato la vita: Il Milan:  "Avevo appena compiuto 17 anni, avevo fatto l'Interregionale e sapevo che giocando al Montebelluna potevano esserci chance di essere visto. In realtà non pensavo però che fossi osservato da qualcuno, tanto che a fine stagione ero pronto ad andarmene in vacanza, quando arrivò una telefonata a mia madre, che poi mi disse che entro venti giorni dovevo partire per Milanello perché il Milan mi aveva comprato. Lì è stato il momento di svolta, perché non me lo aspettavo. In fretta e furia sono partito, pensavo di andare ad allenarmi con la Primavera invece entrai direttamente dalla porta principale e mi allenai con la prima squadra. E lì è stato veramente quello che mi ha fatto svoltare. Ho avuto l'onore di imparare dai grandi campioni dell'epoca. Ho appreso tutto lì e mi ha dato tanto per proseguire la mia carriera".

E ha ricordato alcuni aneddoti: "Mi ricordo le partitelle con questi campioni, ma anche gli allenamento futuristici di Sacchi, che allora erano qualcosa di incredibile. E poi ricordo tanto i tentativi di fare gol a quella difesa di campioni, e noi in undici contro 4 non riuscivano a segnare".