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Ex Milan, Balotelli: “Aspetto una chiamata dalla Serie A. Mondiale? So che è un sogno”

Ex Milan, Balotelli: “Aspetto una chiamata dalla Serie A. Mondiale? So che è un sogno” - immagine 1
L'ex calciatore ed allenatore del Milan e attuale opinionista per Prime Video, Clarence Seedorf, si è recato da Mario Balotelli per effettuare una lunga intervista: le sue parole
Alessia Scataglini
Alessia Scataglini

L'ex giocatore e allenatore del Milan e attuale opinionista per Prime Video, Clarence Seedorf, si è recato a Brescia nella casa di Mario Balotelli, anche lui ex calciatore del Milan. I due ex rossoneri son stati protagonisti di una lunga e bella intervista. Seedorf, come sappiamo, allenò Balotelli tra il gennaio e maggio del 2014. Tanti i temi trattati: dal suo rapporto con gli allenatori fino alla possibile chiamata da parte di un club di Serie A. Ecco, di seguito, le sue parole:

Ex Milan, parla Balotelli

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Sul presente: Mi sto allenando con una squadra locale bresciana (il Carpenedolo, in Eccellenza). Aspetto sempre una chiamata dalla Serie A, per il momento non ci sono, ascolterò club esteri se non ci sarà la possibilità di stare in Italia. Ma mi fermerò solo quando deciderò io di fermarmi, non sarà qualcuno a impormelo. Non vedo molte partite di calcio ma, quando succede, mi rendo conto che il calcio ora è diverso: è più fisico e con meno qualità rispetto a prima, io sento di poter ancora performare“.


Balotelli e il futuro (il Mondiale e i suoi progetti):Il Mondiale? Devo essere obiettivo, so che è solo un sogno ma lo sogno sempre e lo sognerei anche a 50 anni, tutti sappiamo cosa significa giocare quell’evento. Progetti per il futuro? Lavorare sulla mia immagine, è qualcosa che sto già facendo. A breve partirò con un mio podcast, in futuro inizierò a partecipare a eventi con gli sponsor: è qualcosa che prima non mi piaceva ma ora lo farò“.

Il rapporto con gli allenatori:Un giocatore si esprime meglio se c’è chi si sforza di capire la persona, con te a me al Milan è successo. Sono stato bene anche con Lucian Favre a Nizza e con Vincenzo Montella e Roberto Mancini, specialmente all’inizio. Il mio incubo come difensore? Il mio incubo ero io stesso: quando stavo bene fisicamente e mentalmente, non c’erano problemi. Scelgo però Thiago Silva e Sergio Ramos, avevano tutto”.