Pianeta Milan
I migliori video scelti dal nostro canale

PIANETAMILAN news milan interviste Emerson Royal: “Ecco perché ho lasciato il Milan. Tifosi? Li capisco, ma a volte …”

ULTIME MILAN NEWS

Emerson Royal: “Ecco perché ho lasciato il Milan. Tifosi? Li capisco, ma a volte …”

Emerson Royal: 'Al Milan avevo la sensazione di dover fare sempre il doppio per essere accettato'
Il terzino brasiliano Emerson Royal ha parlato della sua esperienza con il Milan in una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport'. Ecco le sue parole
Emiliano Guadagnoli
Emiliano Guadagnoli Redattore 

Emerson Royal ha giocato solo una stagione con la maglia del Milan, non riuscendo a lasciare il segno in rossonero. Il terzino destro è stato ceduto in estate al Flamengo: "Il Milan ha parlato prima con il mio agente, poi mi hanno chiamato personalmente i dirigenti e infine Zlatan". Racconta il brasiliano a 'La Gazzetta dello Sport': "Mi hanno spiegato il progetto e mi era piaciuto, così ho accettato".

"Io sono arrivato in Italia con una sensazione un po’ strana da subito. Dall’inizio, ogni volta che dicevo o facevo qualcosa si parlava di me più di quanto si parlasse di Cristiano Ronaldo… ma in modo negativo. Avevo la sensazione di dover fare sempre il doppio per essere accettato, e poi non essere accettato comunque", parla così Emerson Royal sull'impatto e l'accoglienza avuta da quando è arrivato al Milan".


Emerson Royal, l'addio al Milan e non solo

—  

Il Milan ha cambiato allenatore la scorsa stagione, da Fonseca e Conceicao. Emerson Royal ne parla così: "Nessuna differenza. Con Fonseca giocavo, con Conceicao anche. L'infortunio mi ha fermato e quando sono tornato mancavano due partite alla fine. Parlavo molto con Sergio: mi diceva che sarei stato importante e titolare nel suo Milan. E fino a quando sono stato disponibile, è stato così".

Il brasiliano parla del suo addio al Milan: "Parte tutto da me e da una mia richiesta. Ho parlato con la mia famiglia, con il mio agente, e l’idea di andarmene era già diventata una priorità. Non avrei potuto continuare con quella sensazione addosso. Al Tottenham mi era successa la stessa cosa, ma lì ero riuscito a far cambiare idea: arrivi, la gente parla, poi non vogliono più che tu te ne vada. Dopo l'infortunio e i mesi fermo, quella sensazione si è amplificata ancora di più. E quando ho capito che il mio rapporto con l’ambiente si era ormai logorato, mi sono reso conto che restare non sarebbe stata la scelta giusta".

"Il Milan è un top club, ma non avrò mai quella sensazione di nostalgia". Ha un messaggio per i tifosi del Milan? "Direi che da una parte li capisco benissimo: pagano il biglietto, vogliono il massimo per la squadra e pretendono che ogni giocatore renda sempre al meglio. Non ho nulla contro questo, lo rispetto totalmente. Però a volte è stato veramente un po’ troppo, perché io ero un giocatore del Milan e supportarmi avrebbe aiutato anche il Milan stesso. Mi sono sentito spesso criticato con molta esagerazione, anche in momenti in cui avevo fatto partite importanti davvero molto bene…". Un pensiero sul derby: "A Milano è una partita assurda e la gioia di vincerla è ineguagliabile per l’importanza che ha. Noi l’anno scorso abbiamo riportato la supremazia rossonera… Spero che il Milan continui questa scia: di sicuro avrà un tifoso in più".

Il cambio con Allegri: "Credo che quest’anno la squadra sia compatta, forte e possa arrivare lontano. Faranno una grande stagione, lo meritano".