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Di Canio: “Il Milan ha vinto l’ultimo scudetto con dirigenti Italiani. La Juventus deve…”

Alessia Scataglini
Alessia Scataglini
Intervenuto dagli studi di SkySport post Como-Juventus, l'ex calciatore Di Canio ha sferrato un attacco alla Juventus: i paragoni col Milan

Intervenuto dagli studi di SkySport post Como-Juventus, partita terminata 2-0 in favore dei lariani grazie ai gol di Kempf e Nico Paz, l'ex calciatore della Lazio, Paolo Di Canio ha sferrato un grandissimo attacco nei confronti della Juventus e del calcio italiano. Nel corso delle sue dichiarazioni, l'ex calciatore ha voluto fare anche un paio di paragoni con il Milan, parlando di Modric e Leao per poi tornare alla squadra dello scudetto dove, in società, era prende Paolo Maldini. Ecco, di seguito, le sue parole:

Ex Milan, l'attacco di Di Canio alla Juventus

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"Il calcio è semplice. Openda e Zhegrova sono un attacco fenomenale? Ma come si fa a dire grande attacco con Openda e Zhegrova? Ragazzi, io capisco che in Italia c'è poco e quando viene qualcosina sembra che sia enorme, però... Non ha mai fatto tanti gol Openda. E Zhegrova? Bello da vedere, ma dobbiamo ricondurre tutto alla dimensione internazionale.

Noi qua vediamo Orsolini e Politano e ci sembra di vedere Robben! Noi ogni volta ci rapportiamo con il calcio internazionale, facciamo le coppe e diciamo sempre: che ritmo veloce c'è all'estero. leri nel Chelsea hanno giocato certi 2004, 2005, 2006, 2007che se vengono da noi... Se da noi viene Garnacho noi gli facciamo il tappeto rosso e diciamo: mamma mia, naturalizziamolo! Capito? E poi ci chiediamo perché non funzionano le cose in Italia.

Cambiare continuamente uomini non va bene. Mancano dirigenti Italiani. A parte Giuntoli che ha fatto le proprie scelte prendendo Motta e non è andata bene, gli altri manager sono arrivati alla Juve per ridurre i debiti di questa società limitando il monte ingaggi. Hanno preso buoni talenti, ma se noi vogliamo pensare a una Juve che lotta per il primo posto io anche l'anno scorso con gli arrivi di Koopmeiners e Nico Gonzalez dicevo: Come si può pensare che con Nico Gonzalez, che per tre anni di seguito ha lottato per l'ottavo posto, e Koopmeiners, che è arrivato al massimo quarto o quinto, debbano portare la mentalità vincente e la leadership alla Juve? C'è carenza di leadership in generale e anche di qualità!


Siamo noi che partiamo appena vediamo qualcosa di buono. Scordiamoci Yildiz, che è il migliore che hanno. Faccio un esempio: Conceicao. Lui ha il flash, sterza, va. Dicono su di lui 'eh però, eh però', ma il primo però è già troppo! Noi ne diciamo quattro o cinque per ogni giocatore così, come Leao. Però se giocasse la palla prima.... Eccetera.

Troppi però! Per non parlare della qualità del centrocampo della Juve. Presi individualmente sono buoni giocatori, ma le velocità di esecuzione e pensiero e la realizzazione di qualità del pensiero lontana dagli standard di alto livello. Locatelli è un buon giocatore, ma non ha regia, non è il Modric che a quarant'anni magari si muove più lentamente, però fa delle giocate che vede tre secondi prima e le realizza tre secondi prima che gli altri le abbiano lette! David? Arriva con una media di un gol ogni due partite in ogni squadra in cui ha giocato, anche con la nazionale canadese, ma non è il giocatore così evoluto che se gli devi far fare tutte le cose ti cambia la faccia, il volto della squadra e ti va a risolvere le partite.

Lui è un giocatore che deve avere sei o sette palle in verticale e poi ti fa un gol ogni due partite. In generale bisogna accettare che questo è il livello di questo momento. Il ricambio che stai facendo in questi anni richiede questo. Poi sei la Juve vuoi cambiare velocemente e non accetti quello che ha fatto il Milan, che per un periodo è arrivato anche quinto o sesto, allora vai a morderti continuamente la coda. Tudor ha portato una mentalità di carattere che aveva lui. Lui è credibile in questo trasferimento di valori, però oggi è mancata anche questa fame, questa cattiveria che invece si era vista nelle altre partite e quella solidità mentale, che non era tecnico-tattica. All'inizio molti sono stati ingannati dai risultati, perché pensavano 'oh cavolo, hai visto come ci è arrivato? Con quattro gol fatti all'Inter, tre al Dortmund, col pareggio raggiunto', e si faceva confusione.

Se, come oggi, si perde anche il furore agonistico e quella fame di arrivarci non resta nulla. La colpa è a cascata della società e dello staff tecnico.  Il Milan ha vinto l'ultimo scudetto con una società straniera, ma c'erano i Maldini, c'erano i dirigenti italiani. L'Inter di questi anni sta costruendo con dirigenti che a livello gerarchico hanno le loro posizioni e non prevaricano, con Marotta presidente, Zanetti vicepresidente e a cascata lo staff tecnico"