Vendita San Siro a Milan e Inter, l'opinione di De Siervo al 'CorSera'
—Il quale, poi, ha parlato anche delle possibili ricadute che un voto contrario dell'assise civica avrebbe nell'intera vicenda. «Il calcio sta cambiando velocemente. In questa fase storica in cui i diritti tv non hanno grandi margini di crescita, gli introiti da stadio fanno la differenza. La trasformazione profonda che i social hanno introdotto è il desiderio di partecipare all’evento dall’interno e di fotografarsi alla partita. L’adeguatezza dello stadio non è solo un’esperienza da vivere ma un fattore determinante per l’aumento dei ricavi di una società, diversamente il gap con le altre leghe aumenterà. E la nostra capacità di recuperare diventerebbe ancora più rarefatta».
Il voto alla vendita di San Siro a Milan e Inter è stato rinviato per l'inchiesta sull'urbanistica che ha travolto la città di Milano. «Sono due discorsi paralleli ma sull’onda emotiva di ciò che è successo siamo arrivati allo slittamento. Il momento è adesso, non c’è extra-time - ha sentenziato De Siervo -. Diversamente sarebbe un errore storico consegnare Milano e l’italia a uno stato di inferiorità verso altre realtà internazionali calcistiche». E bisogna fare pure in fretta, perché il 10 novembre 2025 scatterà il vincolo di tutela sul secondo anello del 'Meazza' e, pertanto, non sarebbe più possibile alcuna modifica.
"La decisione sbagliata del Consiglio consegnerebbe Milan e Inter ad una fase crepuscolare"
—«L’urgenza non è più differibile. Peraltro non capisco tutte le polemiche relative alla demolizione parziale del Meazza. Wembley è stato abbattuto e ricostruito ex novo, continuando ad alimentare il proprio mito». De Siervo, poi, ha attribuito alla classe politica degli ultimi 20 anni se, sui 226 nuovi stadi inaugurati in Europa negli ultimi 18 anni, soltanto 6 sono italiani. «Siamo il paese con gli stadi più vecchi d'Europa», ha spiegato, pur intravedendo un barlume di speranza. Una luce in fondo al tunnel. «Sotto il coordinamento di Michele Uva, con l’aiuto della UEFA e della Federazione stiamo lavorando per raggiungere l’obiettivo di dotare il paese di stadi che possano un giorno tornare a ospitare una finale di Champions League».
Qualora la vendita di San Siro a Milan e Inter non si concretizzasse, rossoneri e nerazzurri, poi, sarebbero costretti a contemplare la possibilità di andare fuori da Milano. Privando così la città di un indotto importante. «Milano perderebbe la chance di avere uno dei tre più importanti stadi di Europa insieme a quello del Real Madrid e del Barcellona. La decisione sbagliata del Consiglio di Milano consegnerebbe Milan e Inter a una fase crepuscolare della loro storia che non si meritano. Meno risorse, meno campioni, meno competitività. Vogliamo questo?», la chiosa di De Siervo sul tema.
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