Cosa bisogna dire alla squadra prima di queste partite? "Non serve parlare tantissimo, provare a farli entrare nella partita: la voglia di fare risultato è già tanta, rischi solo di fare danno. È una tensione che ti porti dietro per tutta la settimana: anche chi è andato in nazionale di sicuro ha pensato al derby, all’avversario diretto, al contesto. La cosa più bella e difficile è allenarsi bene, sperando di non farsi male".
Sui primi mesi di Allegri al Milan: "È una partita particolare, ha vissuto derby importanti come a Torino, ma quello di Milano è diverso. Al Milan ha fatto stagioni strepitose e credo sia l’uomo giusto per mettere in difficoltà l’Inter, che in questo momento ritengo superiore. Allegri deve riuscire a far pensare ai suoi giocatori di essere più forti. Mi incuriosisce il rientro di Pulisic: è fermo da tempo e questo è un fattore. Lui e Leao possono creare problemi in contropiede".
Sull'impatto di Chivu: "Alla Roma lo avevamo preso con Baldini, ritenevamo potesse essere utile in campo e anche nello spogliatoio, per la cultura e il carisma che ha. Può guidare la sua squadra verso grandi risultati".
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Sulla coppia d'attacco rossonera formata da Leao e Pulisic: "Dipende dalla giornata di Leao, quando si sveglia… È un giocatore unico, che può inventarti la partita, ma può anche farti arrabbiare. Lo devi prendere così com’è, non si sa: è come una moneta, testa o croce. Le qualità non si discutono, per il resto è una formazione che ha un certo equilibro".
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