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INTERVISTE

Braida: “Galliani è un campione. Yamal al Milan con Berlusconi? Lui amava i grandi giocatori”

Daniele Triolo Redattore 
Ariedo Braida, ex dirigente del Milan nell'epopea di Silvio Berlusconi, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a 'TuttoMercatoWeb', toccando tanti temi a colori rossoneri, dal possibile ritorno di Adriano Galliani in società al presente. Le parole

Ariedo Braida, storico ex dirigente del Milan nell'epopea di Silvio Berlusconi, ha parlato - in esclusiva - a 'TuttoMercatoWeb', trattando, soprattutto e logicamente, temi legati ai colori rossoneri. Ecco, dunque, qui di seguito le sue dichiarazioni.

Milan, senti Braida: "Galliani? Credo una cosa ..."

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Sul suo 'tifo' per il ritorno di Adriano Galliani al Milan: "Galliani calcisticamente è un campione, credo questo dica tutto. Ma non solo dal mio punto di vista, gli è riconosciuto da chiunque viva questo mondo. E' una persona che ha grandissime qualità, fare quello che ha fatto lui al Milan non è cosa da tutti i giorni, così come al Monza. Galliani è un campione e i dirigenti campioni sono pochissimi".

Sull'acquisto è cui è più legato nella sua carriera: "Con onestà devo dire che se ne dicessi solo uno farei torto a tanti altri con cui ho rapporti".

Sul suo momento più bello al Milan: "Non ce n'è stato uno solo. Diciamo il momento più brutto che è stato quando ho perso la parola per una settimana, dopo la sconfitta contro il Liverpool. Quella non mi andrà mai giù. Il tempo poi lenisce, ripensi alle cose belle. Ma cosa posso rimpiangere? Direi niente, anche le cose non andate bene fanno parte della vita".


Su quanto gli manca Berlusconi: "Tantissimo, unico, inimitabile, inarrivabile. Con lui serve sempre usare il superlativo, ci sono delle persone così, i campioni sono rari e non ci sono parole per raccontarli".

"Con Allegri un Milan disciplinato. Modrić? 16 o 40 anni, deve giocare chi sa farlo"

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Su Lamine Yamal al Milan se ci fosse stato ancora Berlusconi al comando: "Amava i campioni, i grandi giocatori, quelli che avevano il talento calcistico e la magia nei piedi. A lui piacevano questi campioni che facevano quello che volevano quando avevano la palla. Una volta ha detto che saremmo dovuti diventare la squadra più forte del mondo, anche più forti dell'invidia, dell'ingiustizia e della sfortuna. E per farlo dovevamo avere a che fare con dei campioni. E purtroppo di campioni ce ne sono sempre meno".

Su Massimiliano Allegri e il nuovo Milan: "La prima cosa che ha fatto da quello che vedo è stato rimettere le cose a posto attraverso la disciplina. Vedo un Milan disciplinato, che è fondamentale. Nella partita con l'Udinese mi è piaciuto e può migliorare ancora. Luka Modrić poi è un campione. Devono giocare i giovani? Sì ma non è sinonimo di bravura, deve giocare chi sa farlo. Cosa c'entra l'età? Se sei bravo puoi avere 16 anni o 40, ma devi giocare".

Sugli obiettivi che può avere il Milan: "In Italia il Milan può lottare, non c'è una squadra dominante. Il Napoli è forte, l'Inter ha avuto qualche problema, la Juventus inizia a prendere quota ma il Milan è lì. E ha il vantaggio di giocare solo una partita a settimana e questo più avanti aiuterà la squadra".